Recenti ricerche sorprendenti rivelano che il cosiddetto "sesto senso" per i campi magnetici, normalmente associato a specie migratorie come uccelli e tartarughe marine, potrebbe essere una capacità diffusa nel regno animale.

Incredibilmente, anche le comuni mosche della frutta, conosciute come Drosophila, sembrano possedere la capacità di percepire i campi magnetici. Ciò solleva numerose domande sulla diffusione di questa abilità in diverse specie. In passato, si riteneva che soltanto gli animali con esigenze di orientamento a lungo raggio avessero sviluppato questo magnetorecettore, ma uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Nature ha cambiato tutto.

La ricerca ha dimostrato che le mosche utilizzano delle proteine fotorecettrici, chiamate criptocromi, per rilevare i campi magnetici. Senza queste proteine, le mosche perdono totalmente la possibilità di percepire l’orientamento magnetico.

La scoperta più avvincente riguarda una molecola nota come flavina adenina dinucleotide (FAD), presente in tutte le cellule viventi. Quando questa molecola si lega ai criptocromi, aumenta la sensibilità delle mosche ai campi magnetici, suggerendo che questa abilità possa essere un potenziale talento latente in molte altre specie, inclusi gli esseri umani.

I ricercatori avvertono che questa scoperta potrebbe avere implicazioni significative anche per la nostra specie. Potrebbe aprire la porta a studi approfonditi sugli effetti dei campi magnetici sull'organismo umano e spiegare perché alcuni di noi appaiono aver perso questa abilità. Inoltre, la scienza è alla ricerca di risposte riguardo a come gli esseri umani possano riacquistare questa capacità perduta.

E non è tutto: ci sono teorie che suggeriscono che la nostra connessione con il campo magnetico terrestre possa influenzare la nostra salute mentale e fisica. Cosa dovremmo scoprire ancora? La ricerca è solo all'inizio!