Scienza

Scoperta l'origine di un segnale spaziale misterioso: un passo avanti nell'astronomia!

2025-09-04

Autore: Francesco

Da quasi due decenni, gli astronomi sono in caccia per svelare il mistero dei lampi radio veloci, quei brevi ma potentissimi segnali che ci arrivano dallo spazio profondo. In un batter d'occhio, questi fenomeni rilasciano l'energia che il nostro Sole emette in un intero anno.

Oggi, una svolta straordinaria è stata raggiunta da un team di ricerca internazionale che ha localizzato con incredibile precisione la fonte di uno dei più brillanti lampi radio veloci (FRB) mai registrati. Questo segnale, osservato a marzo vicino al Grande Carro e soprannominato RBFLOAT – acronimo di "Radio Brightest Flash Of All Time" – è stato captato dal radiotelescopio canadese CHIME/FRB.

Utilizzando una rete di telescopi distribuiti in Nord America, i ricercatori sono riusciti a restringere la provenienza del lampo a una zona di sole 45 anni luce all'interno della galassia NGC 4141, distante circa 130 milioni di anni luce da noi. Amanda Cook, ricercatrice presso la McGill University, ha spiegato: "La precisione è tale da riuscire a distinguere una moneta a cento chilometri di distanza".

Grazie a questa straordinaria accuratezza, i ricercatori hanno potuto collegare il FRB a un debole segnale infrarosso rilevato dal telescopio James Webb. Peter Blanchard di Harvard ha dichiarato entusiasta: "Per la prima volta possiamo distinguere singole stelle intorno a un FRB!" Questo potrebbe aiutarci a capire i contesti stellari che danno vita a esplosioni così incredibili.

Secondo gli scienziati, il segnale potrebbe provenire da una gigantesca stella rossa, accompagnata da una stella di neutroni che risucchia la sua materia, innescando l'emissione radio. Ma non è tutto: altre teorie, come quella riguardante i magnetar – nuclei di stelle collassate, densi e altamente magnetizzati – rimangono valide.

A differenza di altri FRB noti, il lampeggio osservato non si è ancora ripetuto, portando Mawson Sammons della McGill a riflettere: "Sembra differente dai ripetitori che abbiamo studiato finora. Stiamo rivalutando ipotesi che sembravano abbandonate".

Nonostante il mistero non sia completamente risolto, i progressi ottenuti sono significativi. Edo Berger, professore di astronomia a Harvard, sottolinea l'importanza di questo traguardo: "Isolare singole stelle intorno a un FRB è un enorme passo avanti. Per la prima volta possiamo testare modelli che finora erano rimasti soltanto teorici."

La ricerca continua, e la comunità scientifica è in attesa: "Non possiamo prevedere quando e dove si presenterà il prossimo FRB," avverte Berger. "Dobbiamo essere pronti a dirigere il telescopio James Webb al momento giusto, per poterlo catturare!".