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Scontro tra governo e magistrati: 'Il decreto Sicurezza è preoccupante. La Lega risponde: 'Basta con le critiche'. Borsellino: 'Peggio dell'Ovra fascista'

2025-04-05

Autore: Luca

Un nuovo capitolo di tensione si è aperto tra il governo e l'Associazione Nazionale Magistrati (ANM). Le recenti critiche dei magistrati si sono concentrate sul decreto Sicurezza, suscitando immediata reazione da parte della Lega, che ha accusato l'ANM di fare un attacco politico contro l'esecutivo.

Le dichiarazioni sono emerse durante il Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe, dove Rocco Maruotti, segretario generale dell'ANM, ha definito il messaggio del decreto come "inquietante", suggerendo che abbia "un duplice obiettivo": da un lato, enfatizzare problemi sociali che non esistono, dall'altro, preparare il terreno per la repressione del dissenso.

Il presidente dell’ANM, Cesare Parodi, ha aggiunto che il documento è "molto complesso" e susciterà opinioni contrastanti tra i cittadini. Ha riconosciuto che, sebbene il decreto intervenga in modo restrittivo su alcuni settori dell'ordine pubblico, potrebbe anche portare a un maggiore focus sulle truffe agli anziani, un aspetto sensibile e da considerare.

La Lega, tramite il vicesegretario Andrea Crippa, ha risposto denunciando l'ANM per essere "il fulcro di un ennesimo attacco alla politica" e ha esortato il sindacato a rispettare l'autonomia del governo e del Parlamento.

Nonostante ciò, i leader dell'ANM hanno mantenuto la loro posizione e discusso ulteriormente dell'importanza di affrontare questioni come le occupazioni e il dissenso nelle carceri, sottolineando che il decreto solleva interrogativi di natura sociale che richiedono serietà nel dibattito pubblico.

Maruotti ha contestato la proposta di dialogo da parte del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, affermando che, nonostante il desiderio di confronto, le modalità di comunicazione da parte del ministro sono state poco rispettose, etichettando le loro osservazioni come "sciocchezze colossali".

Ha avvertito che un incontro potrebbe rivelarsi infruttuoso se il dialogo è basato su un terreno di discredito reciproco.

È importante notare che la questione del decreto Sicurezza si inserisce in un contesto più ampio riguardante la giustizia in Italia. Temi come l'informatizzazione degli uffici giudiziari, la carenza di personale e il progetto di legge sul femminicidio sono punti critici che necessitano attenzione immediata per non compromettere ulteriormente l'efficienza del sistema giudiziario.