
Scandalo all'Università di Palermo: Prof. Nivarra e il contestato appello contro gli ebrei
2025-08-26
Autore: Maria
Un appello choc che scuote il mondo accademico
Le recenti dichiarazioni di Luca Nivarra, professore di Diritto civile e decano del Dipartimento di Giurisprudenza dell'Università di Palermo, stanno sollevando un'ondata di indignazione a livello nazionale. Il suo scandalo preso di mira? Un inquietante invito a "togliere l'amicizia su Facebook agli ebrei".
La reazione del governo e del rettore
Incredulo di fronte a tali affermazioni, il Ministro dell'Università, Anna Maria Bernini, ha subito contattato il rettore Massimo Midiri per discutere della questione. La ministra non ha esitato a condannare le parole di Nivarra, sottolineando come offendano non solo la comunità ebraica, ma anche tutti coloro che abbracciano i valori di rispetto e convivenza civile.
L'eco di parole inaccettabili
"Le dichiarazioni del professore sono culturalmente pericolose", ha affermato il rettore Midiri, manifestando la ferma opposizione dell'università alle atrocità che avvengono in Palestina e a ogni forma di isolamento o discriminazione. L'Università di Palermo, ha ribadito, si impegna a difendere i diritti umani e a opporsi con vigore a qualsiasi forma di ingiustizia.
Il dialogo come unica via per la pace
Nell'affrontare tali tensioni, il Ministro Bernini ha sottolineato l'importanza del dialogo come strumento per superare i conflitti. "I conflitti si risolvono attraverso la comunicazione, non attraverso l'isolamento. Solo così possiamo costruire un autentico percorso di pace", ha affermato, richiamando l'attenzione sulla responsabilità della comunità accademica nel promuovere valori di comprensione e accettazione.
Un insegnamento da trarre
Questa vicenda mette in luce la necessità di riflessione e responsabilità all'interno delle istituzioni educative. È fondamentale che figure influenti come quelle di Nivarra agiscano con cautela e consapevolezza, consapevoli del peso delle loro parole e dell'impatto che possono avere su società già fratturate.