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Sachs: “La COP29 non porterà a nulla, l'unica speranza è un accordo con i Paesi petroliferi”

2024-11-11

Autore: Giulia

L’intervista esclusiva all'economista della Columbia University, Jeffrey Sachs, offre una prospettiva inquietante sulla prossima conferenza COP29 sul clima. Sachs sostiene che senza un cambiamento radicale nei rapporti con i Paesi che dipendono dal petrolio, gli sforzi per combattere il cambiamento climatico saranno vani.

Secondo le sue dichiarazioni, è essenziale un patto che preveda un impegno reciproco: in cambio della riduzione delle emissioni e delle estrazioni di combustibili fossili, gli Stati che vivono di questo settore devono assicurare ai produttori prezzi sostenuti del petrolio fino al 2050. Questo approccio pragmatico potrebbe rivelarsi l'unico modo per ottenere risultati tangibili.

Sachs avverte che senza questa cooperazione, gli obiettivi di riduzione delle emissioni rimarranno solo buone intenzioni. Le previsioni sono povere; le stesse nazioni che dovrebbero guidare il cambiamento sono ancora intrappolate in una rete di interessi economici legati alle energie fossili. La sua analisi suggerisce che senza il coinvolgimento attivo dei Paesi petroliferi, i negoziati saranno destinati al fallimento.

Sachs conclude con una nota di preoccupazione, affermando che il tempo stringe e che l’umanità deve unirsi per affrontare questa crisi globale. Non è solo una questione di ambientalismo, ma di sopravvivenza. Sarà la COP29 un momento decisivo o un'altra opportunità sprecata? Rimanete sintonizzati per ulteriori sviluppi!