Benessere e Salute: Le Differenze Scandalose tra Nord e Sud Italia
2024-11-12
Autore: Maria
In Italia, il 36,2% della popolazione vive nelle quattordici città metropolitane, circa 21,3 milioni di persone. Il rapporto dell'Istat sul Benessere equo e sostenibile (Bes) rivela incredibili disparità tra le diverse regioni. Non si tratta solo di misurare il Pil, ma di valutare il benessere attraverso 61 indicatori, che vanno dall'istruzione alla salute, dalla sicurezza al capitale sociale.
Le città metropolitane del Nord Italia, come Milano, Bologna e Firenze, registrano risultati nettamente superiori rispetto alla media nazionale. In particolare, Firenze si distingue per la speranza di vita alla nascita, che raggiunge i 84,7 anni, mentre Napoli si ferma a 81,2 anni, evidenziando una differenza di tre anni. Inoltre, il tasso di mortalità evitabile, fino ai 74 anni, è il più basso a Firenze con 15,9 ogni 10.000 residenti, rispetto al tasso di Napoli, che è di 27,1.
La disparità si estende anche alla mortalità infantile, dove Torino presenta un tasso tre volte più basso rispetto a quello di Messina e Catania. Questi dati pongono sotto i riflettori le enormi differenze regionali nel sistema sanitario, suggerendo una necessità urgente di intervento.
Bologna emerge come la città con i migliori indicatori in ambito educativo, mentre Messina è tra le più in difficoltà. Un'analisi approfondita sui divari nelle risorse educative e nei risultati scolastici mette in evidenza come Milano risulti indietro rispetto a Roma e Bari, mentre Firenze si posiziona meglio. La città toscana presenta anche un numero maggiore di organizzazioni no profit per abitante e una migliore accessibilità scolastica.
Dal punto di vista economico, Milano vanta il reddito più alto, con una media di 32.950 euro, mentre a Reggio Calabria si attesta il reddito più basso con soli 14.576 euro. La media italiana per il 2022 è di 21.089 euro, ma molti esperti dubitano della sua reale significatività.
Questi dati rivelano non solo una questione di disparità economiche, ma anche di opportunità e accesso a servizi fondamentali come la salute e l’istruzione. La società italiana deve affrontare queste sfide per garantire un futuro equo a tutti i suoi cittadini.