
Russia, la minaccia all'Europa: «Truppe Nato in Ucraina, una prospettiva pericolosa che aumenta il rischio di conflitto»
2025-03-17
Autore: Giovanni
«Questa è una prospettiva assolutamente pericolosa», ha affermato ieri il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in riferimento all'idea di inviare truppe europee in Ucraina. Durante una riunione operativa, il premier britannico Keir Starmer sta valutando la possibilità di un invio di forze di peacekeeping, ma Peskov ha avvertito che questa decisione comporterebbe «ulteriori cause profonde di conflitto». La posizione della Russia è chiara: non accetterà una presenza militare occidentale sul territorio ucraino, nonostante le affermazioni degli alleati occidentali che un intervento del genere sarebbe necessario per proteggere la sicurezza collettiva dell'Europa.
Anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato che se l'Ucraina chiede l'ingresso di forze alleate nel proprio territorio, spetta solo a Kiev decidere. Inoltre, secondo fonti del governo britannico, l'Occidente sta progettando di inviare oltre 10.000 soldati in Ucraina per monitorare il possibile cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. Tuttavia, Mosca considera questa eventualità «assolutamente inappropriata e assurda». Il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko, ha affermato che la Russia sarebbe aperta solo alla presenza di osservatori disarmati nel paese.
Il primo ministro Starmer ha inoltre menzionato che oltre 30 Paesi potrebbero unirsi alla cosiddetta «coalizione dei volenterosi», per inviare truppe in Ucraina in seguito a un eventuale accordo di pace. Questo rappresenterebbe un impegno significativo da parte della comunità internazionale, poiché le capacità di contributo varieranno a seconda delle singole nazioni. Nonostante ciò, Starmer ha sottolineato la necessità di garanzie di sicurezza da parte degli Stati Uniti per il successo di questa iniziativa.
In questo contesto geopolitico teso, l'unico spiraglio di speranza per l'Ucraina potrebbe consistere in una sorte di articolo 5 bis, che permetterebbe un sostegno dell'Alleanza atlantica in caso di aggressione prima di una formale adesione. Alla fine della guerra, Mosca desidererebbe un'Ucraina neutrale con un esercito ridotto, con il fine di diminuire progressivamente gli aiuti militari americani. Dall'altro lato, Kiev continua a rafforzare il proprio esercito e punta anche a un'integrazione nell'Unione Europea, il che complicherebbe ulteriormente le già delicate dinamiche regionali.