Scienza

Riconoscere l'Alzheimer Prima che sia Troppo Tardi: Un Rivoluzionario Studio dall'Ospedale di Mantova

2024-11-10

Autore: Matteo

Una nuova e preziosa arma nella lotta contro l'Alzheimer emerge dall’ospedale Carlo Poma di Mantova. Due medici, Francesca Giuffrida della divisione Medicina Nucleare e Mirko Avesani, neurologo e responsabile del centro per il decadimento cognitivo e demenze dell’ASST, hanno sviluppato una metodica innovativa capace di individuare la malattia in fase precoce, permettendo così di rallentarne il decorso. Attraverso uno studio pilota pubblicato sulla rivista internazionale di neurologia “Neurology & Neurological Disorders”, hanno dimostrato come una doppia PET con traccianti differenti possa rivelarsi decisiva, contribuendo a correggere diagnosi sbagliate e identificare falsi negativi.

Un Doppio Esame Essenziale

Avesani e Giuffrida spiegano: «Il nostro studio ha come obiettivo principale la valutazione dell’efficacia della PET-TC per amiloide nel monitoraggio del decorso da deficit neurocognitivo lieve. Spesso, nei casi in cui una PET-TC tradizionale non mostra alterazioni nel metabolismo del glucosio, è fondamentale considerare uno step successivo con l’analisi per amiloide. Questo approccio innovativo ha portato a risultati promettenti, permettendo di identificare segni premonitori in una fase ancora caratterizzata da deficit lievi.»

La Ricerca sui Pazienti

I medici hanno monitorato diversi pazienti e ne hanno isolati 4, mostrando risultati significativi. La loro metodologia di studio ha portato alla luce nuovi casi conferma, con un secondo studio in arrivo, relativo a 25 casi totali. Dei 4 pazienti sottoposti a doppia PET, i risultati sono stati incoraggianti: uno è risultato negativo, uno borderline e altri due positivi, suggerendo che piccoli numeri possano portare a cambiamenti sostanziali nella vita dei pazienti.

Segnali di Allerta

Avesani descrive la demenza come un "treno in corsa" e sottolinea l’importanza di fermarlo in tempo. Alcuni segnali di fragilità cognitiva possono sollevare l'allerta: «Piccole anomalie nel comportamento quotidiano, come una gestione compromessa del conto corrente o confusione nei farmaci, possono essere indicatori di un deterioramento imminente. Un tempo, era consueto rimandare i controlli a sei mesi, ma ora sappiamo che sei mesi possono essere troppi,» afferma.

L'Innovazione al Poma

La novità rappresentata dallo studio al Poma è sta nel mettere in atto una seconda PET per amiloide, anziché fermarsi a un risultato ambiguo della prima. Questa strategia esperta consente di raggiungere diagnosi precoci e accurate, potenzialmente cambiando il futuro per molti pazienti e le loro famiglie. Con un miglioramento delle tecniche di diagnosi precoce, il mondo della medicina si avvicina sempre di più a un futuro in cui le malattie neurodegenerative possono essere affrontate e gestite in modo più efficace, trasformando la vita dei pazienti. La speranza ora è di proseguire in questa direzione, con studi sempre più approfonditi che possano contribuire a una lotta vincente contro l'Alzheimer.