Resi: il lato oscuro dell'e-commerce che dobbiamo affrontare
2024-12-24
Autore: Sofia
Negli ultimi anni, il fenomeno dei video di 'haul' – in cui influencer e consumatori mostrano gli acquisti recenti – ha preso piede, rivelando un'interessante tendenza nel comportamento d'acquisto. Questi video, che si trovano su piattaforme come YouTube e TikTok, non solo spingono i consumatori a comprare di più, ma spesso incoraggiano anche a restituire la merce non desiderata. L'idea di poter acquistare prodotti online con la garanzia di resi gratuiti ha alimentato la 'haul culture', portando molte aziende a ripensare le loro politiche di reso.
Recenti sondaggi hanno rivelato che una percentuale significativa della generazione Z non ha remore a ordinare più articoli del necessario, pianificando di restituire quelli che non soddisfano le aspettative. Questo comportamento, purtroppo, non ha solo un impatto economico sulle aziende, ma solleva anche preoccupazioni ambientali. Il trasporto incessante di articoli restituiti contribuisce a un aumento delle emissioni di CO2 e a un inasprimento del problema dello smaltimento dei rifiuti, specialmente nel settore della moda veloce.
In effetti, si stima che circa il 50% degli abiti restituiti non venga mai rivenduto, finendo spesso nelle discariche o, peggio, in enormi accumuli come quelli visibili nel deserto di Atacama, in Cile.
Le aziende stanno affrontando questa crisi in vari modi. Alcuni rivenditori, come Zara e H&M, hanno aumentato i costi di restituzione, mentre altri marchi di alta gamma hanno implementato divieti di acquisto per i clienti con tassi di restituzione eccessivi. Allo stesso modo, start-up come EcomID propongono soluzioni tecnologiche per analizzare i comportamenti di acquisto e migliorare l'esperienza d'acquisto, limitando i resi.
È importante che i consumatori diventino consapevoli dell'impatto delle loro scelte e considerino alternative più sostenibili. La crescente consapevolezza ambientale potrebbe incentivare un cambiamento nel modo in cui acquistiamo e restituiamo. In questo contesto, le aziende non solo dovrebbero riconsiderare le loro politiche, ma anche cercare di educare i consumatori sulle conseguenze delle loro azioni, promuovendo un modello di consumo più responsabile. È un momento cruciale per trasformare il mondo del retail e dell'e-commerce in un settore più sostenibile, partendo dalla responsabilità individuale fino a politiche aziendali efficaci.