Questo BTP potrebbe guadagnare fino al 15%! Scopri perché
2025-01-05
Autore: Sofia
Il 2025 si preannuncia un anno determinante per i mercati finanziari, con la Banca Centrale Europea (BCE) al centro delle attenzioni. I possibili tagli ai tassi di interesse potrebbero rivoluzionare il panorama economico, aumentando l'attrattiva dei Buoni del Tesoro Poliennali (BTP).
Ma quali sarebbero le conseguenze sui prezzi e sui rendimenti in caso di una riduzione dei tassi dello 0,5% o dell’1,5%? Analizziamo insieme le implicazioni di questi scenari.
Gli esperti prevedono un possibile adeguamento dei tassi di interesse già alla prima riunione di gennaio, con un abbassamento fino a 25 punti base, portando il tasso sui depositi al 2,75%. Ulteriori riduzioni potrebbero seguire, arrivando sino all'1,5% entro la fine dell’anno, in risposta all'andamento dell’economia della zona euro, in particolare con paesi come la Germania che faticano a mantenere una crescita sostenibile e un’inflazione che si avvicina al target del 2%.
Dopo un 2024 all'insegna di politiche monetarie espansive, la BCE sembra intenzionata a proseguire in questa direzione. Tuttavia, ogni decisione sarà influenzata dall’andamento dell’inflazione e dalle condizioni economiche globali, rendendo ogni previsione incerta per gli investitori in BTP.
Immaginando una riduzione dei tassi della BCE: da -0,5% a -1,5%.
Se la BCE decidesse di abbassare i tassi di interesse dell'1%, il prezzo dei BTP subirebbe un significativo apprezzamento. Ad esempio, un BTP con un tasso fisso del 3,25% e scadenza a marzo 2038, attualmente quotato a 95,35, potrebbe vedere un incremento di prezzo fino a 105,12, risultando in un aumento del 10,24%*. Questo renderebbe il titolo altamente appetibile, sebbene il rendimento netto si ridurrebbe considerevolmente.
In un'ipotesi di taglio più drastico, dell'1,5%*, il prezzo salirebbe del 15,36%*, arrivando a circa 109,95. Ciò vorrebbe dire un guadagno di capitale notevole, ma il rendimento netto potrebbe calare al di sotto del 2,5%. I titoli a lungo termine diventerebbero quindi una scelta ideale per chi cerca stabilità, ma meno attraenti per chi cerca rendimenti alti.
In un contesto meno severo, con un taglio dello 0,5*, l’aumento del prezzo sarebbe più contenuto, circa il 5,12%, portando il valore a 100,23, vicino alla parità. Anche in questo caso, il rendimento netto diminuirebbe, ma in modo meno incisivo rispetto a un taglio dell'1%. Questi movimenti evidenziano come i titoli a lungo termine, come i BTP, possano presentare opportunità di guadagno in un contesto di tassi in calo.
Se la BCE decidesse di non modificare i tassi, il prezzo del BTP dovrebbe rimanere relativamente stabile intorno ai 95,35, mantenendo un rendimento lordo del 3,73%, nonostante la perdita parziale di appetibilità rispetto a titoli più rischiosi.
Cosa potrebbe succedere se la BCE aumentasse i tassi? Le perdite per i BTP (il prezzo potrebbe scendere) potrebbero oscillare tra il 5,12% e il 15%, a seconda che i tassi vengano innalzati di 0,5% o 1,50%.
Ricordiamo che alla scadenza, i BTP verranno sempre rimborsati a 100.
Strategie di investimento per il 2025: come gestire i BTP?
Ogni scenario presenta opportunità e rischi distinti. In caso di tagli ai tassi, chi possiede già BTP potrebbe cogliere l’apprezzamento del prezzo per realizzare guadagni, mentre i nuovi investitori potrebbero trovarsi con rendimenti più bassi. Se i tassi rimanessero stabili, i BTP continueranno ad essere un’opzione solida per chi cerca stabilità e cedole affidabili.
Gli esperti sottolineano l'importanza della diversificazione. Integrare nel proprio portafoglio una miscela di titoli a breve e lungo termine può bilanciare rischio e rendimento. Inoltre, è fondamentale seguire attentamente le decisioni della BCE e i dati economici per adeguare le strategie d'investimento in tempo reale.