Nazionale

Bambina di 3 anni ferita da colpo di pistola: il sindaco di Gardone chiede di non demonizzare le armi

2025-01-02

Autore: Maria

Un drammatico incidente ha scosso la comunità di Gardone Val Trompia, in provincia di Brescia, dove una bambina di soli tre anni è stata ferita da un colpo partito accidentalmente dalla pistola del padre. Il sindaco Giuliano Brunori ha preso posizione sull'accaduto, affermando: "Siamo davanti a un evento drammatico, ma non vorrei demonizzare l'arma in sé".

Brunori ha espresso il suo sgomento, sottolineando l'importanza di concentrarsi sul benessere della bambina e della sua famiglia, molto nota nella comunità. Ha rimarcato che la magistratura farà chiarezza sulla dinamica dell'incidente e ha spiegato che in zona, da oltre 200 anni, c'è una tradizione di produzione di armi da caccia e difesa, con un forte rispetto per queste ultime. "A Gardone non si è mai verificato un omicidio per armi da fuoco," ha aggiunto, rimarcando la cultura della sicurezza e responsabilità degli abitanti.

La vicenda ha sollevato interrogativi sulla presenza delle armi nelle abitazioni della zona, ma il sindaco ha chiarito che non si possono trarre conclusioni affrettate. La cultura venatoria è radicata e in molte famiglie l'uso delle armi è considerato parte di una tradizione rispettosa. Brunori ha menzionato che la Beretta Armi ha recentemente vinto 14 medaglie su 15 nel tiro a volo olimpionico, dimostrando l'eccellenza della tradizione armiera locale.

"Ciò che è accaduto è una 'tragica fatalità'. Chi ha bambini sa quanto possano essere imprevedibili," ha proseguito Brunori. Riconoscendo la gravità della situazione, ha comunque ripetuto che non si dovrebbe attribuire l'incidente alla cattiva gestione delle armi nella comunità. La vera domanda rimane: come abbia fatto la bambina a trovare quella pistola.

Infine, il sindaco ha condiviso la sua personale angoscia, essendo un nonno e conoscendo la famiglia colpita. Ha rivelato che la bimba è stata sottoposta a un intervento chirurgico e che le prime 72 ore di recupero sono cruciali. "Ci sono speranze per il suo recupero, e in questo momento è fondamentale pregare e affidarsi ai professionisti della salute che la stanno curando," ha concluso Brunori. Il tragico evento ha messo in luce non solo la fragilità della vita, ma anche l'importanza della responsabilità individuale nel maneggiare armi.