
Putin svela le 6 condizioni per la tregua in Ucraina: il futuro del governo di Kiev e la sovranità sulla Crimea
2025-03-15
Autore: Luca
In un contesto di crescenti tensioni internazionali, il presidente russo Vladimir Putin ha esposto le sue intransigenti condizioni per una possibile tregua nel conflitto in Ucraina. A differenza di Volodymyr Zelensky, presidente ucraino che ha accettato senza condizioni la proposta di Donald Trump per un cessate il fuoco di 30 giorni, Putin non sembra intento a cedere. Anzi, l'analisi di un think tank legato all’FSB, i servizi segreti russi, ha rivelato che il presidente russo è fermamente risoluto nelle sue richieste.
Secondo il documento, le sei condizioni che Putin considera irrinunciabili riguardano non solo la riconoscimento della sovranità russa sulla Crimea, annessa nel 2014, ma anche l'approvazione della sovranità su quattro regioni parzialmente occupate: Zaporizhzhia, Kherson, Luhansk e Donetsk. Inoltre, Kiev dovrebbe accettare la creazione di zone cuscinetto demilitarizzate nei territori adiacenti, un'altra richiesta fondamentale del Cremlino.
Un'altra condizione cruciale è la caduta del governo di Zelensky e l'instaurazione di un nuovo esecutivo, possibilmente filo-russo. Questa richiesta è accompagnata dalla clausola di non adesione dell'Ucraina alla NATO, considerata un punto irrinunciabile. Il piano di pace, secondo il think tank, è scettico: la pace non sembri realizzabile prima del 2026.
Le condizioni di Putin non si fermano qui. Post tregua, qualsiasi assistenza militare all'Ucraina dagli Stati Uniti e dall'Occidente dovrà cessare, così come l'esercito ucraino dovrà ridursi da un milione a poche decine di migliaia di uomini. Inoltre, ci sono forti resistenze all'idea di una missione di pace internazionale, con Putin che potrebbe considerare inaccettabile qualsiasi presenza di truppe NATO sul terreno ucraino.
Dmitry Peskov, portavoce del Cremlino, ha suggerito che il governo russo stia esplorando "opzioni più ponderate", però la propaganda bellica interna e gli attori politici spingono per rifiutare assolutamente un'intesa che porterebbe alla calma. Putin è convinto di poter vincere questa guerra e ritiene che la guerra o la pace siano solo una parte del più ampio obiettivo di normalizzazione dei rapporti con gli Stati Uniti, con l'eliminazione delle sanzioni e la frattura all'interno della NATO come principale mira strategica.
Questo quadro complesso evidenzia come il dossier ucraino sia solo la punta dell'iceberg in un conflitto molto più ampio, dove la geopolitica mondiale gioca un ruolo cruciale. Gli osservatori mettono in guardia su come gli sviluppi futuri possano avere ripercussioni non solo sull'Europa, ma sull'intera scena internazionale.