Finanze

Previsioni Ue: leggero ottimismo per il 2025, ma l'economia è a rischio

2024-11-15

Autore: Alessandra

3' di lettura

Intro

BRUXELLES – Nelle sue previsioni d'autunno, la Commissione Europea ha lanciato un monito: nonostante una leggera ripresa attesa per il 2025, i rischi per l'economia Europea sono in aumento. Secondo Bruxelles, tra i principali motivi di preoccupazione ci sono le trasformazioni radicali nel settore industriale, il conflitto in corso in Ucraina, e il possibile ritorno di politiche protezionistiche negli Stati Uniti dopo un’eventuale rielezione di Donald Trump.

Dichiarazioni degli ufficiali

In un comunicato, il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, ha evidenziato l'importanza di affrontare le sfide strutturali di lungo termine per garantire la competitività dell'Unione Europea a livello globale. Paolo Gentiloni, commissario agli affari economici, ha sottolineato che gli Stati membri si trovano di fronte a un compito difficile: ridurre il debito senza compromettere la crescita.

Previsioni economiche

Secondo le stime pubblicate il 15 novembre, l'economia della zona euro dovrebbe espandersi dello 0,8% nel 2024, con un incremento a 1,3% nel 2025 e 1,6% nel 2026. Un fattore positivo è l’aumento degli investimenti e dei consumi, trainati da un calo dell'inflazione. I prezzi, che nel 2023 erano aumentati del 5,4%, dovrebbero scendere al 2,4% nel 2024 e ulteriormente al 2,1% nel 2025.

Situazione fragile

Tuttavia, la situazione resta fragile. L’incertezza si è aggravata e i rischi per le prospettive economiche sono in aumento. La continua aggressione russa in Ucraina, unita all'intensificarsi del conflitto in Medio Oriente, aumenta i rischi geopolitici e per la sicurezza energetica. Inoltre, un eventuale incremento delle misure protezionistiche da parte dei principali partner commerciali potrebbe destabilizzare ulteriormente il commercio globale.

Sfide interne

La Commissione ha richiamato attenzione anche sulle sfide interne all'Unione Europea, come la necessità di rafforzare l'integrazione economica e la cooperazione tra gli Stati membri. Risolvere queste problematiche è cruciale per affrontare i venti contrari che l'Europa deve affrontare sul mercato globale.