
Pace in Ucraina: Le intuizioni degli europarlamentari bergamaschi dopo il vertice USA-Russia
2025-08-24
Autore: Francesco
L'incontro ad Anchorage tra Donald Trump e Vladimir Putin ha segnato un importante momento di riflessione sulla pace in Ucraina, dopo il conflitto iniziato nel febbraio 2022 a causa dell'invasione russa. In questa fase, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l'Unione Europea sono stati coinvolti successivamente. Ma come percepisce l'Europa i colloqui tra le due superpotenze?
Le opinioni degli europarlamentari bergamaschi
Abbiamo raccolto le opinioni di Lara Magoni, europarlamentare del Gruppo dei Conservatori e Riformisti europei, e Giorgio Gori, del Gruppo dell'Alleanza progressista di Socialisti e Democratici.
L'analisi di Lara Magoni
Magoni definisce i vertici come un passo positivo e inaspettato, un'apertura dopo anni di conflitto. Secondo lei, "l'unità del mondo occidentale è cruciale: senza il supporto degli Stati Uniti, la pace duratura è irrealizzabile. Solo attraverso questa coesione possiamo offrire un futuro promettente per l'Ucraina e l'intera Europa."
Il parere di Giorgio Gori
Giorgio Gori, però, ha una visione più pessimistica riguardo all'incontro in Alaska, sostenendo che Putin ha ottenuto ogni cosa desiderata: nessun impegno concreto sul cessate il fuoco e una certa legittimazione internazionale. Gori percepisce il successivo incontro alla Casa Bianca come un tentativo di bilanciare i risultati negativi dell'incontro tra Trump e Putin, notando un atteggiamento più aperto da parte del presidente americano verso Zelensky.
Le prospettive di pace in Ucraina
Entrambi i politici evidenziano la complessità del cammino verso la pace. Magoni esprime ottimismo, affermando che ci sono possibilità di negoziato, mentre Gori è scettico, convinto che la guerra rimanga un strumento di potere per Putin.
Il ruolo dell'Europa e le divisioni interne
Magoni critica alcune proposte irrealistiche, come l'invio di truppe in Ucraina, sostenendo che l'Italia sta assumendo un approccio pragmatico. Gori aggiunge che, sebbene l'Europa stia iniziando a guadagnare attenzione, le divisioni interne – come quelle rappresentate da Ungheria e Slovacchia – limitano la coesione necessaria per affrontare la crisi.
Una nuova era per l'Unione Europea?
Entrambi si interrogano se questo possa essere il momento di svolta per l'UE. Magoni esprime fiducia, sottolineando l'importanza della leadership italiana, mentre Gori avverte che è presto per dirlo e che l'Europa affronta ancora molte sfide strutturali.
L'influenza di Giorgia Meloni
Infine, entrambi i politici concordano sull'importanza del ruolo di Giorgia Meloni, la quale ha saputo mettere l'Italia al centro del dibattito internazionale, dimostrando che il paese può essere un protagonista attivo nella diplomazia globale.