Un afoso inizio di settembre e il dramma di Brandizzo

Dopo la tragica strage ferroviaria di Brandizzo, il sopravvissuto Antonio Massa non nasconde la sua paura di perdere il lavoro. "Se devo ballare io, faccio ballare tutti!", grida al telefono con i familiari, ignaro di essere intercettato dalle autorità.

Intercettazioni scottanti e ombre di complicità

Siamo al 4 settembre e i dettagli di questa conversazione sono emersi nel fascicolo che conta 24 indagati, tra cui 21 persone e tre aziende coinvolte in omicidio e disastro colposo. Massa fa sapere che l'azienda sta cercando di "coprire il culo".

Il tragico incidente e le sue conseguenze

La notte del 30 agosto 2023, alle 23:49, cinque operai – Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera – vengono travolti da un treno che viaggia a 160 km/h mentre lavorano senza che il traffico ferroviario sia fermo. Massa e un altro caposquadra, Andrea Gibin, sono testimoni dell'orrore.

Massa in difficoltà: chi è il vero colpevole?

"Ho fatto quello che dovevo fare," tenta di difendersi Massa, accusando le vittime di essere entrate sui binari senza il suo consenso. Ma l'inchiesta rivela che era lui a dover dare il via all'inizio dei lavori—senza alcuna autorizzazione e senza che la circolazione fosse interrotta.

Voce di chi ha vissuto l'incubo

Gibin, intercettato, racconta di aver visto il treno in arrivo e di essersi sentito impotente. "Mi dispiace, non ci metterò più piede su un binario," confida, lasciando intendere che la paura ha segnato la sua vita.

Il futuro del lavoro e della giustizia rimane incerto

Le voci di Massa e Gibin pongono interrogativi inquietanti sulla sicurezza nei cantieri ferroviari e sul futuro di Rfi. Mentre la procura continua le indagini, molti si chiedono se le responsabilità verranno mai chiarite e se una tragedia del genere potrà essere evitata in futuro.