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"Nostro figlio non si è suicidato": il mistero intorno al whistleblower di OpenAI trovato morto a Los Angeles

2025-01-01

Autore: Sofia

La famiglia di Suchir Balaji, un ex ricercatore e whistleblower di OpenAI, è in stato di angoscia e incredulità dopo la sua tragica morte avvenuta il 26 novembre nella sua abitazione a Los Angeles. La polizia ha dichiarato che il decesso è stato classificato come un suicidio, ma i suoi familiari respingono questa versione e richiedono urgentemente che l'FBI avvii un'indagine federale, convinti che si tratti di un "omicidio a sangue freddo".

Poormina Rao, la madre di Suchir, è in prima linea nella campagna per fare luce sulla morte del figlio, poiché è convinta che la polizia locale non stia conducendo un'analisi adeguata. Secondo la famiglia, Balaji era in un momento positivo della sua vita e non presentava segni di depressione o crisi personali. Le preoccupazioni sono ulteriormente amplificate dalla scoperta che l'appartamento del giovane era stato "saccheggiato" e che sono stati trovati "segni di colluttazione nel bagno", elementi che per la famiglia suggeriscono un omicidio premeditato.

Balaji aveva vinto notorietà come whistleblower per aver denunciato le presunte violazioni delle leggi sulla proprietà intellettuale da parte di OpenAI, dove aveva iniziato a lavorare nel 2020. Aveva lasciato l'azienda nell'agosto 2024, evidenziando disaccordi sulle politiche interne. Sembra che fosse in possesso di informazioni vitali e documenti significativi legati a controversie legali che OpenAI sta affrontando, inclusi procedimenti legali da parte di enti come il New York Times, che chiede risarcimenti miliardari per presunti danni dovuti all'uso non autorizzato del proprio materiale giornalistico.

Gli eventi attorno alla morte di Balaji sollevano interrogativi inquietanti sulla sicurezza dei whistleblower nel campo della tecnologia e sulla trasparenza delle aziende come OpenAI. Il coinvolgimento di personalità di spicco come Elon Musk e Vivek Ramaswamy nella campagna di giustizia lanciata da Poormina Rao sottolinea l'importanza morale e legale di questo caso. La mamma ha anche rivelato di aver assunto un investigatore privato, che ha già svolto un'autopsia supplementare, la cui conclusione è tuttora sconosciuta e alimenta ulteriormente le speculazioni. Sarà fondamentale seguire gli sviluppi di questa vicenda, che potrebbe rivelarsi un importante punto di svolta per la lotta per i diritti dei whistleblower e per una maggiore responsabilità nell'industria tecnologica.