Neonata rapita a Cosenza: la drammatica verità svelata dal rapitore!
2025-01-24
Autore: Marco
Rosa Vespa rimane in carcere
Resta in carcere Rosa Vespa, la donna che, il 21 gennaio, ha rapito una neonata dalla clinica 'Sacro Cuore' di Cosenza. Indagata per sequestro di persona, Rosa ha preso su di sé ogni responsabilità per l'accaduto. Nel frattempo, il marito Moses Omogo Chidiebere è stato scarcerato dal giudice per le indagini preliminari di Cosenza, Claudia Pingitore.
Le dichiarazioni del marito
Durante l'interrogatorio di garanzia, il marito ha dichiarato: "Pensavo fosse mio figlio", rivelando di essere stato completamente all'oscuro del piano di rapimento fino all'intervento della polizia. Il suo interrogatorio, durato quasi tre ore, ha svelato un piano orchestrato con cura da Rosa.
Un inganno ben congegnato
Fonti investigative hanno rivelato che, al momento dell'arresto, all'interno dell'appartamento della coppia a Castrolibero, era in corso una festa per la presunta nascita di un bambino. La bambina rapita era stata vestita con abiti azzurri per simulare il sesso maschile, e Rosa aveva persino annunciato su social media la nascita di un bimbo chiamato Ansel, con un post che esultava per il "miracolo" finalmente avvenuto.
La polizia ha trovato nella casa un'atmosfera festosa, ma è emerso che la donna aveva finto di essere incinta per nove mesi, inventando che la sua presenza prolungata in clinica fosse dovuta a controlli medici. Claudio Sole, un agente della Squadra Mobile, è stato il primo a prendere in braccio la piccola Sofia, descrivendo la scena come un attimo di incredulità e tristezza.
Un arresto sotto sorpresa
“Al nostro arrivo, c’era una festicciola in corso. Gli ospiti erano ignari del dramma che si stava consumando. Rosa, una volta vista la polizia, è caduta in un completo mutismo”, ha dichiarato Sole. Nonostante il marito potesse sembrare inconsapevole, la vicenda è stata gestita con una premeditazione che ha lasciato tutti a bocca aperta.
In un ulteriore colpo di scena, si è scoperto che i due avevano anche tentato di ordinare una torta con un nastro rosa da una pasticceria vicina. Rosa non era mai stata incinta, e non esistono documenti o registrazioni relative a un parto. La restituzione della bimba alla madre biologica ha emozionato gli agenti, tra cui Sole, che ha dichiarato: “Vedere quel pianto di gioia è qualcosa che porterò sempre nel cuore”. Questa triste storia fa riflettere su quanto possa essere oscura la mente umana e sulle conseguenze devastanti che i gesti disperati possono avere sulla vita di innocenti.