
Nani esclusi dal remake woke di Biancaneve: la polemica infiamma il mondo del cinema!
2025-03-13
Autore: Giulia
Il remake live action di "Biancaneve" si preannuncia come uno dei film più chiacchierati e controversi degli ultimi anni. Con un budget stratosferico di 270 milioni di dollari, la Disney sta affrontando le forti critiche legate alla sua proposta inclusiva e politicamente corretta, rischiando un clamoroso flop al botteghino.
La decisione di non includere i famosi sette nani, sostituiti invece da sette "creature magiche" generati al computer tramite CGI, ha suscitato l'indignazione non solo del pubblico ma anche degli interpreti. Choon Tan, un notevole attore e performer di 31 anni, ha espresso la sua delusione, definendo questa scelta "assurda". Ha affermato: "La Disney si sta sforzando troppo per essere politicamente corretta, ma questo comportamento sta danneggiando le nostre carriere e opportunità". La sua posizione è particolarmente significativa perché mette in luce la necessità di rappresentanza nel mondo del cinema.
Tan ha anche sottolineato come questa decisione privi i bambini di un'importante opportunità di vedere attori con nanismo sul grande schermo, sottolineando: "I bambini piccoli potrebbero non aver mai visto qualcuno affetto da nanismo, e questo è un momento educativo che perde un'opportunità". Con un passato da culturista, Tan ha criticato aspramente l'uso della CGI, chiedendo: "Perché non usare la tecnologia per creare personaggi alti? La parità di opportunità dovrebbe essere la norma, non l'eccezione".
Anche Will Perry, un giovane nuotatore paralimpico britannico con acondroplasia, ha preso posizione, dichiarando: "La Disney sta superando il limite cercando di essere politicamente corretta". La sua opinione è una chiara dimostrazione di come la questione dell'inclusività stia suscitando una reazione forte tra coloro che vivono queste esperienze quotidianamente.
Questa ripercussione solleva interrogativi anche sul futuro delle produzioni cinematografiche: il temuto effetto a catena di esclusione di attori affetti da nanismo potrebbe influenzare drasticamente le opportunità di lavoro nel settore, già molto limitate. La questione di "Biancaneve" è quindi molto più di un semplicemente film: rappresenta una battaglia culturale in corso tra inclusività e opportunità di lavoro. Non ci resta che aspettare e vedere come questa controversia impatterà il box office e il futuro della Disney nel panorama cinematografico attuale, sempre più attento ai temi di rappresentanza.