Finanze

Mps: il Mef vende il 15% del capitale per 1,1 miliardi, BancoBpm e Caltagirone tra i protagonisti

2024-11-13

Autore: Luca

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ha concluso con successo la vendita di un ulteriore 15% della quota detenuta in Banca Monte dei Paschi di Siena (Mps) per un valore di 1,1 miliardi di euro. Tra gli acquirenti principali spicca BancoBpm, che ha approfittato di questa occasione per rafforzare la propria presenza nel capitale di Mps, acquisendo un pacchetto del 5%. Con questa mossa, la banca di Castagna ha ipotecato in parte il futuro di Siena, rendendo strategici i legami con l'istituto senese.

L'operazione si è svolta tramite Accelerated bookbuilding, metodo che ha permesso di capitalizzare sull'elevata domanda degli investitori, che ha superato di oltre il doppio l'ammontare inizialmente previsto. Questo ha spinto il Mef a raddoppiare l’offerta finale, riuscendo così a capitalizzare meglio la propria partecipazione.

Oltre a BancoBpm, è stato il gruppo Caltagirone e la holding Delfin a spartirsi il restante 7% delle azioni di Mps. Caltagirone, con un’azione di 3,5%, ritorna così nel capitale della banca dopo aver ricoperto la carica di vicepresidente fino al 2012. La Delfin, di proprietà della famiglia Del Vecchio, ha acquisito una quota identica, sottolineando l’interesse investitori consolidati nel settore.

Queste manovre renda evidente l'intenzione del governo italiano di mantenere sotto controllo la "italianità" di Mps, in un contesto che mira a creare un polo bancario forte che possa competere con giganti come Intesa Sanpaolo e UniCredit. L’operazione ha confermato le strategie proactive del Mef nell'ottica di ristrutturazione del sistema bancario italiano.

In una nota, il ministro Giorgetti ha dichiarato: "Abbiamo portato a termine un’azione importante per la politica bancaria e finanziaria italiana. Questa operazione è volta a rafforzare l’azionariato di un attore fondamentale nel mercato del credito".

L'acquisizione di Mps non è solo una questione di business, ma anche un tassello chiave nella pianificazione strategica di lungo termine per il settore bancario italiano, rendendolo più resiliente e pronto a affrontare le sfide future. Cosa si nasconde dietro questi spostamenti di capitale e quali saranno le conseguenze per il mercato del credito? Rimanete aggiornati per scoprirlo!