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Morte sospetta in carcere a Modena: nuove indagini rischiano di svelare un mistero

2025-03-24

Autore: Matteo

Modena, 24 marzo 2025 – Nuove indagini sono state avviate per fare luce sulle circostanze misteriose della morte di Fabio Romagnoli, un detenuto di 40 anni, trovato senza vita il 20 febbraio 2023 nel carcere di Modena. La decisione è stata presa dal Gip del tribunale di Modena, il quale ha respinto la richiesta di archiviazione, aprendo così un nuovo capitolo in questa inquietante vicenda.

Romagnoli, il cui corpo è stato trovato accasciato a terra con un fornellino a gas accanto, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza e sulla sorveglianza all'interno degli istituti penitenziari. Mentre la Procura ha dichiarato che la morte è stata causata da un incidente, la famiglia non concorda e accusa le autorità di non aver preso misure adeguate per prevenire la tragedia, nonostante i precedenti tentativi di suicidio del detenuto.

Cosa verrà analizzato nelle indagini

Il giudice ha ordinato indagini più approfondite per valutare la policy di concessione di oggetti potenzialmente pericolosi come il fornelletto a gas a un detenuto che aveva manifestato segni di disagio psicologico. Inoltre, si prevede di ascoltare i genitori e il compagno di cella di Romagnoli per comprendere meglio la sua condizione mentale prima della morte, sollevando ulteriori domande su come le istituzioni gestiscano la salute mentale dei detenuti.

Le parole degli avvocati della famiglia

Gli avvocati della famiglia, Luca Sebastiani e Stefania Pettinacci, hanno espresso la loro soddisfazione per l'andamento delle indagini: “Siamo contenti della decisione del Gip, riteniamo che questo possa rappresentare un passo importante per migliorare la prevenzione dei suicidi nelle carceri. Romagnoli era una persona vulnerabile, e la sua morte scatena una riflessione fondamentale sulle condizioni di vita nei penitenziari e sull'assistenza psicologica fornita ai detenuti.”

L'attenzione pubblica su questa triste vicenda continua a crescere, facendo emergere interrogativi più ampi sulla gestione della salute mentale all'interno delle carceri italiane. Sarà fondamentale capire se ci siano stati errori sistemici che abbiano contribuito a questa tragedia, per evitare che simili incidenti possano ripetersi in futuro.