Manovra 2025 e sanità: allerta Gimbe, "Mancano 19 miliardi entro il 2030!"
2024-11-04
Autore: Giulia
Manovra 2025 e sanità
La Manovra 2025 si allontana dalle reali necessità della sanità pubblica. La Fondazione Gimbe lancia un allerta, ponendo l'accento sul fatto che le risorse stanziate non sono sufficienti a risollevare un Sistema sanitario nazionale (Ssn) già in grave difficoltà. Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione, ha evidenziato che il fondo sanitario nazionale è in continua diminuzione rispetto alla ricchezza del paese, scendendo progressivamente dal 6,12% del Pil nel 2024 al 5,7% nel 2029.
Cartabellotta non ha esitato a definire questo trend come un segno del disinvestimento dalla sanità pubblica avviato dal 2012, colpendo tutti i governi. La Manovra 2025 prevede misure che costano oltre 29 miliardi, mentre le risorse disponibili ammontano a soli 10,2 miliardi, generando un divario di 19 miliardi che rischia di compromettere gravemente i servizi sanitari, costringendo anche le Regioni più virtuose a tagli e aumenti delle imposte.
"Le priorità fondamentali per il Ssn sono assenti dalla Manovra 2025", ha dichiarato Cartabellotta. Essenziale il piano straordinario per l'assunzione di medici e infermieri, l'abolizione del tetto di spesa per il personale e adeguate risorse per aumentare l'attrattività del Ssn. Per di più, non ci sono fondi per affrontare il payback sui dispositivi medici e cresce l'inderogabile necessità di gestire il tetto di spesa farmaceutica.
In risposta a queste carenze, la Fondazione Gimbe ha proposto strategie concrete per rifinanziare il Ssn, come l’aumento delle risorse sanitarie attraverso la riallocazione di fondi pubblici e l’introduzione di “sin taxes” su alcol e tabacco. Inoltre, suggerisce di rivalutare il confine tra spesa pubblica e privata e incentivare sinergie pubblico-private.
Cartabellotta ha rimarcato la necessità di smettere di trasformare la sanità in uno strumento di battaglia politica. Senza investimenti adeguati e riforme audaci, il rischio è quello di vedere svanire la funzione tutelante del Ssn, compromettendo diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione.
Le reazioni politiche non tardano ad arrivare. Elly Schlein, segretaria del Pd, ha accusato Giorgia Meloni di non ascoltare il grido d’allarme di Gimbe sul finanziamento del Ssn e di non garantire i diritti di salute dei cittadini. Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle ha aggiunto che senza una terapia d'urto ci sarà una drammatica riduzione dei servizi e delle assunzioni nel settore sanitario, mentre sei anni di tagli continuano a mettere a rischio la salute pubblica.
Angelo Bonelli, di Europa Verde, ha evidenziato come le scelte del governo perpetuino una crisi che mette a repentaglio le cure per milioni di cittadini e ha suggerito di dirottare fondi da progetti ritenuti superflui, come il Ponte sullo Stretto di Messina, verso il sistema sanitario.
L’attenzione sulla sanità pubblica è più che mai cruciale: il tempo per riforme e investimenti è ora o mai più.