Scienza

L'universo potrebbe risiedere in un buco nero: rivelazioni straordinarie dal telescopio James Webb

2025-03-20

Autore: Matteo

Recenti ricerche avviate grazie ai dati del telescopio spaziale James Webb mettono in discussione la nostra comprensione dell'universo: potrebbe, infatti, trovarsi all'interno di un buco nero! Questa teoria, che fino a poco tempo fa sembrava relegata alla fantascienza, sta guadagnando credibilità attraverso studi su galassie antiche e distanti.

Un'analisi pubblicata sulla rivista "Monthly Notices of the Royal Astronomical Society" ha prodotto risultati da brivido. Gli scienziati hanno osservato 263 galassie nell'ambito del progetto JADES (James Webb Space Telescope Advanced Deep Extragalactic Survey), scoprendo un'anomalia nella rotazione: circa il 66% delle galassie osservate ruota in senso orario, contrariamente al 33% che ruota in senso antiorario. Lior Shamir, professore presso la Kansas State University e autore dello studio, ha affermato: "Questa differenza è così evidente che chiunque possa osservare le immagini può notarla senza particolari competenze".

Questa scoperta sfida il principio dell'isotropia dell'universo, secondo cui esso dovrebbe apparire omogeneo in tutte le direzioni. Se veramente l'universo fosse isotropico, ci aspetteremmo un numero simile di galassie che ruotano in entrambe le direzioni.

Le basi di questa teoria risalgono a decenni or sono. Il fisico tedesco Karl Schwarzschild, già nel XX secolo, descrisse matematicamente i buchi neri, aprendo la strada per la cosmologia che li concerne. Negli anni '70, scienziati come Raj Kumar Pathria e I.J. Good ipotizzarono che il raggio di Schwarzschild potesse servire da confine del nostro universo, suggerendo che il nostro cosmo possa esistere all'interno di un buco nero in un universo più ampio.

I ricercatori offrono due spiegazioni per questa curiosa asimmetria galattica. La prima insinuerebbe che l'universo sia nato già in rotazione, ereditando il movimento dal buco nero che lo contiene. "Se questo fosse vero, molte delle nostre teorie cosmologiche attuali sarebbero incomplete", commenta Shamir.

La seconda spiegazione riguarda l'effetto Doppler. La Terra, infatti, ruota attorno al centro della Via Lattea in una direzione specifica, il che potrebbe influenzare la luminosità delle galassie osservate. Le galassie che ruotano in direzione opposta al nostro movimento apparirebbero più luminose, il che spiegherebbe la maggiore rilevazione di galassie con questo tipo di rotazione.

Se questa teoria fosse confermata, sarebbe necessario rivalutare le misurazioni delle distanze cosmiche, con tremende ripercussioni su problematiche non ancora risolte in cosmologia, come la differenza nei tassi di espansione dell'universo e l'esistenza di galassie che, secondo le correnti misurazioni, dovrebbero avere un’età maggiore rispetto all’universo stesso. Un'idea straordinaria e provocatoria! Cosa ne pensate? Questo potrebbe cambiare per sempre la nostra comprensione dell'universo!