Longevità : il Ruolo Sorprendente degli Ormoni Intestinali e la Loro Connessione con la Salute Umana
2024-11-09
Autore: Alessandra
La ricerca sulla salute umana ha spesso messo in luce l'asse intestino-cervello e l'importanza del microbiota intestinale nella longevità. Tuttavia, un nuovo filone di studi sta ansiosamente esplorando un ulteriore protagonista nel complesso mosaico delle relazioni tra salute digestiva e vita più lunga: gli ormoni intestinali. Queste molecole messaggere, in particolare il Neuropeptide F (NPF), potrebbero rappresentare la chiave per svelare i misteri della longevità.
Un team di ricercatori della Brown University ha realizzato una scoperta sorprendente: modificando i livelli di NPF nei moscerini, sono riusciti a prolungarne la vita. L'NPF è parte della famiglia delle incretine, ormoni chiave che aiutano a regolare la produzione di insulina. Gli esseri umani, sorprendentemente, producono un ormone simile, il GLP-1, che ha un ruolo comparabile e potrebbe influenzare in modo simile la nostra longevità.
Nei moscerini, quando l'animale consuma proteine, le cellule dell’intestino liberano NPF nel flusso sanguigno, che a sua volta raggiunge il cervello. Qui, innesca una serie di reazioni a catena: inizia a stimolare la produzione di ormoni simili all'insulina, attivando l'ormone giovanile in un organo vicino al cervello. Non solo, ma gli esperimenti hanno dimostrato che, riducendo i livelli di NPF, i moscerini alimentati con una dieta ad alto contenuto proteico vivevano molto più a lungo rispetto agli altri. L’NPF, quindi, sembra fungere da ponte tra l’alimentazione e la longevità, offrendo la possibilità di controllare gli effetti di diete ricche di proteine.
Sebbene gli esseri umani non producano l'ormone giovanile, il nostro GLP-1 svolge compiti simili insieme all'insulina. La cosa straordinaria è che farmaci già noti, come Ozempic e Wegovy, comuni nel trattamento del diabete e dell’obesità, funzionano proprio emulando il GLP-1. Marc Tatar, che ha guidato lo studio pubblicato sulla rivista PNAS, ha sollevato la possibilità che questi farmaci possano influenzare anche la nostra longevità. "Considerando l'uso di farmaci che aumentano l'insulina, come gli agonisti del GLP-1, per trattare malattie croniche, è fondamentale esplorare se questi possano anche avere un ruolo nell’invecchiamento umano", ha affermato.
Con l'aumento dell'interesse verso modifiche dello stile di vita e le terapie farmacologiche analizzate in tumorogenesi e invecchiamento, la ricerca sugli ormoni intestinali non è mai stata così rilevante. Continuando in questa direzione, potremmo anche intuire strategie innovative per combattere l'invecchiamento, offrendo nuove speranze per una vita più sana e duratura.