
"L'eredità di Gian Germano Giuliani: non solo Amaro, ma marketing all’avanguardia fin dagli anni '60"
2025-03-13
Autore: Giovanni
«Mio padre ci ha insegnato giá dalla tenera età il valore della disciplina, dell'intuizione e, soprattutto, dell'importanza di non arrendersi mai».
Gian Germano Giuliani, fondatore del celebre Amaro Medicinale Giuliani, ci ha lasciati martedì a Milano, all'età di 87 anni, dopo una lunga malattia. Chi racconta la sua storia è Giammaria Giuliani, il terzogenito, che guida oggi l'azienda insieme al fratello Mario Germano praticamente dall'inizio dei loro percorsi professionali.
Giammaria descrive suo padre come una figura rigida e severa: «Ci ha sempre spinto a lavorare sodo e a dare il massimo. Era un uomo che credeva nell'importanza della discrezione: 'Parlate il meno possibile, lasciate che siano i vostri risultati a parlarvi', ci ripeteva».
La vita del giovane Giammaria non è stata semplice, e per un atto di disciplina paternale, all'età di tredici anni è stato mandato a New York a frequentare una scuola militare. «È stata un'esperienza trasformativa ma estremamente impegnativa: mi sono trovato in un contesto del tutto differente dal mio, l'unico europeo del gruppo e con un inglese rudimentale. Tuttavia, col tempo, ho apprezzato quella scelta di mio padre; mi ha insegnato ad adattarmi e ad affrontare le sfide».
Gian Germano è stato definito da molti un visionario e un innovatore. Giammaria conferma: «Era un genio nel suo campo. A partire dagli anni '60 e '70, ha riconosciuto il potere del marketing e della pubblicità, ed è così che ha reso l'Amaro Medicinale un prodotto di culto in Italia. Ogni famiglia aveva una bottiglia a casa propria!».
L'azienda Giuliani, benché sia oggi consolidata, ha avuto evoluzioni significative nel tempo. Giammaria chiarisce che non è la stessa della società quotata in Borsa: «Noi siamo rimasti Giuliani Italia. Durante il Covid, abbiamo investito in un'azienda molto innovativa, Royalty Farm, che si occupa di proprietà intellettuale sui farmaci ed è quotata al Nasdaq. È una delle più grandi al mondo nel settore, fondata da mio padre con altre due famiglie».
La lunga malattia di Gian Germano ha pesato pesantemente sulla famiglia: «C'eravamo tutti, anche se speravamo sempre in un miracolo. Gli ultimi quattro anni sono stati difficili. Nonostante non fosse molto presente, la sua semplice esistenza ci dava sicurezza. Era il nostro punto di riferimento».
Fino a pochi anni fa, Gian Germano ha continuato a controllare le operazioni aziendali da lontano: «A 75 anni, ci ha detto che era il nostro turno di mostrare cosa sapevamo fare. Ma non potevamo mai trascurare che lui osservava le nostre mosse».
Un altro lato della sua vita era la passione per il calcio. «Era un grande tifoso interista e ha anche fatto parte del CdA dell’Inter dal 1995. La mia sorella Maria Sole è frutto del suo matrimonio con Bedy Moratti».
Tuttavia, la fede calcistica in famiglia ha preso direzioni diverse: «A sorpresa, io sono milanista! Con un presidente come Berlusconi, non potevo che seguirlo!».
Gian Germano Giuliani non è solo una figura di spicco nel mondo del marketing e degli alcolici, ma un personaggio che ha segnato la storia imprenditoriale italiana, creando un'eredità durevole che continua a influenzare le generazioni future.