Finanze

Le tariffe frenano la crescita: S&P riduce le prospettive per Europa e Italia

2025-03-29

Autore: Sofia

L'incertezza sulle politiche economiche statunitensi ha già iniziato a colpire pesantemente le previsioni di crescita economica globale. La società di rating S&P Global ha annunciato un abbassamento delle stime di crescita per l'Eurozona e l'Italia, evidenziando come i dazi americani stiano creando tensioni economiche sempre più evidenti. La revisione al ribasso riguarda principalmente le proiezioni per il 2025; tuttavia, nel breve termine, si prevede una ripresa nel 2024 grazie a misure di stimolo fiscale intraprese in Germania e nell'Unione Europea, con particolari investimenti nei settori delle infrastrutture e della difesa.

Secondo le previsioni di S&P, entro la metà dell'anno, la Banca Centrale Europea (BCE) potrebbe effettuare un ultimo taglio dei tassi di interesse, portandoli al 2,25%. Tra le criticità segnalate dagli analisti, si evidenzia l'alta inflazione che continua a erodere il potere d'acquisto dei consumatori, compromettendo la domanda interna nei vari paesi europei. La situazione globale non si presenta migliore; si prevede un rallentamento della domanda di beni e servizi che toccherà anche le economie emergenti, che, tuttavia, stanno mostrando timidi segnali di ripresa.

Pur non essendo positive, le proiezioni per l'Italia indicano un +0,6% del PIL per il 2025, ovvero un taglio di 0,3 punti percentuali rispetto alle previsioni precedenti. Anche l'area euro subirà una revisione simile, con stime di crescita ridotte da +1,2% a +0,9%. La Germania, in particolare, ha subito il taglio maggiore, con una previsione di crescita fissata a +0,3%, rispetto al +0,9% precedente.

Uno spiraglio di ottimismo si intravede per il prossimo anno, quando il PIL dell'Unione Europea dovrebbe riprendere slancio con un aumento previsto dell'1,4%, mentre l'Italia potrebbe attestarsi su un +1%. Queste previsioni si riflettono anche nel nuovo Documento di finanza pubblica (DFP), che sostituirà il precedente DEF e sarà presentato alle Camere entro il 10 aprile. Il DFP dovrebbe includere nuove stime del PIL e risentirà senza dubbio della caduta della fiducia economica in seguito agli effetti dei dazi. Dalle prime indiscrezioni, il governo italiano prevede una crescita tra lo 0,8% e lo 0,9% per quest'anno, rispetto al +1,2% precedentemente indicato. Anche il Ministero dell'Economia, guidato da Giancarlo Giorgetti, si aspetta una ripresa nei bienni 2026-2027, prevedendo una crescita attorno all'1%. Il DFP dovrà essere presentato alla Commissione europea entro la fine di aprile, che lo utilizzerà per elaborare le previsioni economiche di primavera da pubblicare all'inizio di maggio.

Recentemente, l'Istat ha confermato un deterioramento della fiducia, in modo particolare tra i consumatori, la cui fiducia è diminuita di quasi quattro punti a marzo, toccando minimi dall'aprile 2024. Per quanto riguarda le imprese, il calo di fiducia è stato più limitato, con alcune aspettative positive riguardo alla produzione nel settore manifatturiero, suggerendo che ci sono ancora speranze di ripresa in un contesto economico difficile.