
Le Big Tech sotto assedio: da Apple a Nvidia, come i dazi stanno distruggendo i colossi tecnologici
2025-04-03
Autore: Giulia
L'ultima rappresaglia commerciale voluta dall'amministrazione Trump ha portato a una vera e propria tempesta nel mercato azionario, colpendo duramente le azioni dei cosiddetti Magnifici 7 delle Big Tech. Società come Apple, Nvidia e Alphabet (Google) hanno registrato pesanti perdite in borsa a seguito dell'annuncio di nuove tariffe doganali che potrebbero stravolgere il panorama economico globale. All'apertura delle contrattazioni il 3 aprile, Apple è crollata di oltre l'8%, rendendola la peggior performer del gruppo. Anche le altre grandi aziende non se la sono cavata meglio: Nvidia ha perso il 5,6%, Microsoft il 3%, Alphabet (Google) il 4% e Amazon il 7,3%.
L'analista di mercato Gabriel Debach di eToro sottolinea come il dominio delle tech sia in forte crisi: "Il mito dei Magnifici 7 sta vacillando. Per la prima volta dal 2022, solo Meta è riuscita a superare l'S&P 500 in un periodo di tre mesi. Questo segnale indica chiaramente che gli investitori stanno rivedendo le proprie aspettative su questi colossi".
Ma cosa c'è dietro a questa crisi?
Il principale fattore di preoccupazione è rappresentato dalla Cina, un mercato cruciale per molte di queste aziende. Apple, ad esempio, genera circa il 20% del suo fatturato globale dal mercato cinese e produce la maggior parte dei suoi dispositivi nel paese. Tuttavia, la crescente competitività di produttori locali come Huawei e Xiaomi sta causando un calo delle vendite. "La Cina rimane una fragile risorsa per Apple, e il rischio di una saturazione del mercato è sempre più concreto", avverte Debach.
Inoltre, le importazioni statunitensi dalla Cina subiranno un notevole incremento delle tariffe, con un salasso totale del 54% tra nuove e vecchie imposte. Questo scenario potrebbe trasformarsi in un vero incubo per le aziende tech che contano sulla Cina per sostenere le loro vendite.
L'inasprimento delle politiche commerciali ha avuto un impatto devastante sui colossi della Silicon Valley. Già nel 2025, il gruppo si è trasformato da motore a freno per i mercati, tanto che gli analisti hanno ribattezzato queste azioni come i "Malefici 7". "L'attuale crisi è il risultato di un mix di realizzo dei profitti, incertezze politiche e timori economici", ha dichiarato Sara Amato, responsabile degli specialisti d'investimento di Pictet Wealth Management. La concentrazione di queste aziende rappresenta circa il 30% dell'S&P 500 e il 50% del Nasdaq, rendendole vulnerabili in caso di un sell-off generale.
Il clima geopolitico, costellato da tensioni e conflitti, contribuisce ulteriormente all'instabilità, facendo crescere la preoccupazione tra gli investitori. Le ripercussioni delle politiche commerciali statunitensi, accompagnate da eventuali misure di ritorsione da parte della Cina, potrebbero cambiare drasticamente le dinamiche del mercato tech. È un periodo critico per le Big Tech, e le prossime settimane potrebbero riservare sorprese anche più clamorose.