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LA GUERRA COMMERCIALE DI TRUMP: C'È CHI È PRONTO A TRATTARE

2025-04-04

Autore: Luca

Donald Trump avanza senza esitazioni, puntando sull'efficacia dei dazi. La Cina, intanto, risponde con un duro colpo, imponendo tariffe del 34% su tutte le importazioni americane a partire dal 10 aprile. Questo provvedimento colpirà in particolare i prodotti agricoli statunitensi, aggravando ulteriormente la tensione tra le due potenze.

Reazione di Pechino

In un'azione tempestiva, la Cina ha annunciato anche un ricorso contro gli Stati Uniti all'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), lamentando che l'imposizione dei 'dazi reciproci' rappresenta una violazione delle regole del WTO. Il ministero del Commercio cinese ha affermato che "queste pratiche unilaterali minacciano la stabilità dell'ordine economico globale. La Cina si oppone fermamente a questo approccio".

Trump: "I dazi funzionano"

Dalla Florida, Trump sembra non preoccuparsi delle contrattazioni. "I cinesi hanno sbagliato strategia. Sono entrati nel panico. Le mie politiche non cambieranno". Il presidente americano ribadisce convintamente che i dazi sono uno strumento efficace per stimolare la crescita, portando, secondo le sue affermazioni, a un incremento di 228.000 nuovi posti di lavoro nel mese di marzo.

Durante un incontro con investitori, Trump ha esclamato: "Questo è un grande momento per diventare ricchi! I numeri sull'occupazione sono ottimi!". Si dice convinto che la strategia attuale stia già dando risultati positivi sull'economia.

Il 'caso Vietnam': possibilità di negoziare

Un altro snodo cruciale è rappresentato dal Vietnam, un paese che ha subito dazi del 46% e che è significativo per le importazioni statunitensi. Trump ha condiviso di aver avuto una conversazione proficua con To Lam, segretario generale del partito comunista vietnamita, il quale ha espresso il desiderio di ridurre le tariffe se verrà raggiunto un accordo con gli Stati Uniti. Trump ha anche manifestato apertura a ulteriori negoziazioni con gli altri partner commerciali.

TikTok e la Cina: un terreno comune?

Parlando della possibile trattativa anche con la Cina, Trump ha menzionato il caso TikTok, con il termine per la vendita dell'app ora posticipato di 75 giorni. "Stiamo facendo progressi e lavorando per garantire che TikTok rimanga attivo negli Stati Uniti", ha dichiarato. Le tariffe sono diventate una leva non solo nel commercio, ma anche nella gestione di situazioni più complesse come quella dell’app.

La posizione dell'UE e dell'Italia

A livello europeo, l’Unione sta cercando una via alternativa alla conflittualità. Il commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, ha comunicato l'impegno dell'UE a negoziare con gli Stati Uniti, sottolineando che i dazi imposti da Trump sono "dannosi".

La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha commentato: "Questa nuova sfida, dopo la pandemia e la guerra in Ucraina, deve essere vista come un'opportunità per affrontare questioni a lungo trascurate in Europa".

Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani, l’Italia deve operare nel contesto europeo e non può negoziare direttamente con Trump, poiché le competenze sul commercio internazionale sono di pertinenza della Commissione Europea. "Noi possiamo, comunque, supportare altre azioni per difendere i nostri interessi".

La situazione continua ad evolvere, e le prossime settimane saranno decisive per il futuro delle relazioni commerciali tra Stati Uniti, Cina, Vietnam e l'Unione Europea. Ricordate, è solo l'inizio: chi avrà davvero la meglio in questa guerra commerciale?