Tecnologia

La bancarotta di questa startup specializzata in DNA minaccia i dati di milioni di persone

2025-03-27

Autore: Maria

La startup 23andMe ha annunciato la propria bancarotta negli Stati Uniti, a causa di una domanda in calo per i suoi kit di test genetici e di una grave violazione dei dati avvenuta nel 2023, che ha deteriorato la sua reputazione. Le azioni della società sono crollate del 50%, scendendo a 88 centesimi, dopo le dimissioni della co-fondatrice Anne Wojcicki, che ha tentato invano di vendere l'azienda.

La situazione di 23andMe suscita preoccupazioni non solo sul piano finanziario, ma anche per i 15 milioni di clienti ai quali appartengono dati sensibili. Questi dati, contenuti in database protetti, ora fluttuano in un limbo di incertezze. Le autorità, incluso il procuratore generale della California, Rob Bonta, si interrogano sul destino di tali informazioni genetiche, soprattutto considerando che le politiche sulla privacy di 23andMe lasciavano aperta la possibilità di venderle a terzi.

Nonostante l'azienda abbia dichiarato che il fallimento non influirà sulla gestione dei dati, vi è scetticismo tra i consumatori. 23andMe, definita un “unicorno” con una valutazione di 6 miliardi di dollari, ha visto un drastico declino nel suo valore dopo picchi di interesse per i test del DNA. Nel 2023, la fuga di dati personali di circa 7 milioni di utenti ha ulteriormente aggravato la crisi, spingendo i clienti a chiedere maggiori garanzie sulla tutela della loro privacy.

Il 2022 ha visto anche l'azienda accettare di versare 30 milioni di dollari a titolo di risarcimento in seguito a cause legali legate a violazioni della privacy. In aggiunta, 23andMe ha licenziato circa 200 dipendenti e ha interrotto lo sviluppo di progetti terapeutici.

Cosa accadrà adesso ai dati genetici di milioni di clienti? Gli acquirenti futuri saranno obbligati a seguire le leggi vigenti sulla protezione dei dati, ma il precedente accordo dell’azienda con oltre 30 partner nel settore farmaceutico rende la situazione piuttosto complicata. Molti esperti avvertono che i dati genetici non sono solo informazioni personali, ma rappresentano un’opportunità di guadagno, aprendo scenari preoccupanti per la privacy degli utenti.

In risposta all'incertezza, numerosi clienti hanno iniziato a cancellare i propri account e a richiedere la distruzione dei profili genetici. Come ha sottolineato l'esperto di sicurezza informatica Adrianus Warmenhoven, i dati di 23andMe rappresentano una “miniera d’oro digitale”, il che amplifica il rischio di sfruttamenti futuri.

Il procuratore generale della California ha avvisato i consumatori di esercitare i propri diritti e richiedere a 23andMe di eliminare i dati archivisti. Anche Bernstein dell'Electronic Privacy Information Center ha esortato i clienti a proteggere le proprie informazioni e a revocare autorizzazioni precedentemente concesse per l'uso dei dati.

Il futuro di 23andMe è incerto, e l'epilogo della sua crisi ci porta a un importante dibattito sulla gestione etica delle informazioni genetiche, su cui finora non si era mai realmente approfondito. Resta da vedere come l’azienda risponderà alle sfide legate alla privacy e alla sicurezza dei dati in questo nuovo contesto.