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Kamala Harris: perché la sua corsa alla Casa Bianca è naufragata?

2024-11-06

Autore: Maria

Era il 2020 quando Kamala Harris, con la sua telefonata a Joe Biden, celebrava la vittoria contro Donald Trump. Ma ora, nel 2023, l'aspirante presidente non riceverà alcuna chiamata di congratulazioni. Dopo una notte di risultati deludenti, Harris ha deciso di rimandare il suo discorso pubblico, previsto per stasera, fino a quando i dati non le avranno riservato speranze. Purtroppo, la vicepresidente degli Stati Uniti è la principale sconfitta di queste elezioni americane. Molti pronosticavano che avrebbe potuto sfidare Trump, ritenendola addirittura favorita. Benché la sua campagna fosse ben visibile, i risultati hanno dimostrato un netto fallimento.

In un contesto più ampio, Trump si è presentato in modo sobrio per annunciare la sua vittoria, affrontando temi cruciali come immigrazione e conflitti internazionali, facendo perfino riferimento a Elon Musk. Le parole di Harris sono state esigue, e le aspettative per il suo intervento registrano un clima teso.

Durante la campagna, Harris ha faticato a conquistare il voto popolare che i democratici potevano vantare sin dai tempi di George W. Bush. Non è riuscita ad ottenere nemmeno uno dei sette stati chiave, i cosiddetti Swing State, vitali per ottenere la presidenza. L'affascinante, ma complessa, corsa politica di Harris è stata influenzata dal ritiro tardivo di Biden, il quale ha complicato ulteriormente il cammino della sua vice.

La giornata elettorale è stata intensa: interviste, incontri con elettori in Pennsylvania e una cena familiare a Washington. Harris ha trascorso quel giorno importante nell'amata Howard University, dove si è laureata nel 1989, in un’atmosfera di riflessione e nostalgia. La vice presidente sognava di diventare la prima donna, di origini asiatiche e giamaicane, a occupare la Casa Bianca, un obiettivo che le è sfuggito.

Con l'avanzare delle ore e il chiaro esito negativo, la sensazione tra i suoi sostenitori è diventata crescente: la sua candidatura rischiava di concludersi senza successo. La scarsità di tempo per affermarsi a livello nazionale ha minato il suo supporto. Anche se il futuro potrebbe riservarle nuove opportunità, è difficile prevedere se i democratici opteranno nuovamente per lei nella prossima corsa presidenziale, fra soli quattro anni. E senza Trump a contenderle, le sfide potrebbero evolversi completamente.

Un aspetto controverso di queste elezioni è il flop dei sondaggisti. Dopo i clamorosi errori del 2016 e del 2020, anche questa volta hanno dimostrato di non cogliere la vera temperatura del paese. Fluida come una tempesta, la valanga del voto che ha avvolto Harris ha lasciato perplessi anche esperti del settore. Comici come Jon Stewart hanno espresso frustrazione nei confronti della comunità dei sondaggi, sottolineando il fallimento nella previsione del risultato.

Finalmente, gli errori nei sondaggi e la loro inaffidabilità, evidenziati da dati scorretti e previsioni fuori bersaglio, pongono interrogativi sul futuro della politica americana. La presunta forza della campagna di Harris è stata, in molti casi, sovrastimata, rendendo evidenti i limiti di una visione miope sulla realtà socio-politica degli Stati Uniti. Rimanere aggiornati e comprendere queste dinamiche diviene cruciale, sia per i candidati futuri sia per gli analisti politici.