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Israele, caos nelle istituzioni: Netanyahu licenzia il capo dell'intelligence ma la Corte Suprema frena!

2025-03-21

Autore: Chiara

Ronen Bar, il controverso capo dello Shin Bet, l'agenzia di intelligence interna israeliana, è stato licenziato venerdì scorso, in un momento critico per la sicurezza del Paese, dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha pubblicamente dichiarato di non avere più fiducia in lui. Questo provvedimento arriva a pochi giorni di distanza dall'attacco devastante di Hamas avvenuto il 7 ottobre 2023, un evento che ha scosso profondamente la società israeliana e messo in discussione le capacità di intelligence del governo.

Tuttavia, un colpo di scena ha avuto luogo quando la Corte Suprema israeliana ha emesso un ordine temporaneo volto a bloccare il licenziamento, in risposta a una petizione presentata dai partiti dell'opposizione all'Alta Corte di giustizia. Questa situazione ha sollevato dubbi sulla legittimità delle decisioni di Netanyahu e ha accesso un dibattito politico acceso nel Paese.

"Il governo ha approvato all’unanimità la proposta di Netanyahu di porre fine al mandato di Ronen Bar", si legge in una comunicazione dell'ufficio del primo ministro. Secondo le informazioni fornite, Bar avrebbe dovuto lasciare il suo incarico non appena il suo successore fosse stato nominato, oppure entro il 10 aprile.

Netanyahu ha giustificato la sua decisione citando una "continuativa mancanza di fiducia" nei confronti di Bar, il quale è entrato a far parte dell'agenzia nel 1993 e ha ricoperto ruoli chiave nella sicurezza nazionale. A questo punto, i cittadini israeliani iniziano a interrogarsi sul futuro della loro sicurezza e sull'efficacia delle istituzioni, mentre l'ombra di nuovi attacchi continua a pesare sul Paese.

La situazione rimane tesa e la politica israeliana appare sempre più divisa: il popolo israeliano chiede risposte, e i riflettori sono puntati su Netanyahu e le sue scelte strategiche, in un periodo cruciale per la stabilità della regione.