L'eolico e il fotovoltaico rappresentano un business che attrae sempre più investitori. Nel 2024, la situazione appare critica con una montagna di richieste che aspettano di essere esaminate; sono ben 767 i progetti arretrati, che abbracciano sia il settore eolico che quello solare. Di questi, 498 riguardano il fotovoltaico, 239 l'eolico onshore e 30 l'eolico offshore. La potenza energetica totale in ballo raggiunge i 52,28 GW, sufficiente a soddisfare le esigenze di energia elettrica per circa 50 milioni di abitanti.

Analizzando i singoli territori, nel Cagliaritano si segnalano richieste per 4,64 GW, mentre nel Sud Sardegna si arriva a 17,64 GW; il Sassarese ha 21,85 GW pendenti, il Nuorese 3,67 GW e l'Oristanese 4,48 GW. Tuttavia, la situazione evidenziata dal cruscotto digitale di Terna mette in luce una grande disparità tra la Sardegna e il resto dell'Italia. Secondo Terna, entro il 2030, il Paese avrà bisogno di installare circa 70 GW di nuova capacità rinnovabile per coprire almeno il 65% dei consumi di elettricità con energia pulita, nota come FER (fonti energetiche rinnovabili).

Stando a questi dati, la Sardegna potrebbe diventare un epicentro della transizione energetica, ma il corto circuito burocratico sembra bloccare gli avanzamenti. Alcuni analisti avvertono che la situazione potrebbe mettere a rischio anche gli investimenti esteri nel settore energetico dell'isola.

In un momento in cui la lotta contro il cambiamento climatico e la ricerca di fonti energetiche alternative sono più cruciali che mai, la Sardegna deve risolvere questi inghippi se desidera rimanere competitiva sul palcoscenico energetico europeo.