ISEE: Le Novità Sull'Esclusione dei Titoli di Stato Arriveranno Solo Dopo 3-6 Mesi
2025-01-20
Autore: Maria
L'entrata in vigore del decreto attuativo per l'esclusione dei titoli di Stato dall'ISEE, fino a 50 mila euro, è ancora in sospeso. Se il decreto venisse effettivamente adottato nel corso dell'anno, potrebbe invece complicare le cose per le famiglie italiane, creando più problemi che soluzioni.
Per coloro che percepiscono prestazioni previdenziali, è fondamentale rinnovare l'ISEE entro il 31 gennaio, o al più tardi entro il 28 febbraio. Tuttavia, se l'approvazione del decreto slitterà oltre queste scadenze (scenario molto probabile), le famiglie si troveranno costrette a ricominciare la procedura di presentazione dell'ISEE da capo.
La firma del decreto che esclude i titoli di Stato dall'ISEE è stata una misura prevista dalla Legge di Bilancio 2024. Questa norma ha segnato l'esclusione del valore di titoli governativi e prodotti finanziari come BoT, CTz, BTp, CcT, buoni postali e libretti di risparmio postale fino a 50 mila euro. Tuttavia, il decreto attuativo è giunto solo recentemente, lasciando le famiglie a far fronte alla difficile realtà di dover calcolare tali titoli nell'ISEE per il 2024.
Con una soglia dell'indicatore economico così alta, le famiglie rischiano di non accedere a prestazioni previdenziali, situazione insostenibile per molte. Il Dpcm firmato dalla Premier Giorgia Meloni modifica il precedente decreto del 2013, riguardando la revisione delle modalità di calcolo dell'ISEE, ma la tempistica per la sua attuazione rischia di essere nuovamente lunga.
Per quanto riguarda l'efficacia della nuova normativa, l'iter burocratico è complesso. Il Dpcm deve essere inviato alla Corte dei conti per la registrazione prima di essere pubblicato nella Gazzetta Ufficiale. Fino a quel momento, l'INPS non potrà apportare alcuna modifica alla procedura di presentazione dell'ISEE. Questo significa che chi rinnova l'ISEE nel frattempo dovrà inserire ugualmente tutti i titoli di Stato e i buoni postali.
Molti esperti avvertono che potrebbero volerci mesi affinchè la situazione si stabilizzi completamente. “Non è ancora chiaro,” spiegano i Caaf Cgil, “se l'INPS si limiterà ad aggiornare l'algoritmo di calcolo una volta pubblicato il decreto, senza modificare la modulistica DSU, oppure se sarà necessaria un'ulteriore regolamentazione che potrebbe ritardare ulteriormente l'entrata in vigore delle nuove norme.”
In conclusione, i cittadini italiani devono prepararsi a un'attesa prolungata e a una gestione complessa delle proprie pratiche ISEE, mentre il governo si impegna a trovare una soluzione che possa portare finalmente qualche beneficio.