Intesa Sanpaolo rinnova l'accordo con Confindustria: 200 miliardi per trasformare le imprese italiane
2025-01-14
Autore: Sofia
Intesa Sanpaolo, guidata dal suo CEO Carlo Messina, ha siglato un nuovo accordo con Confindustria, presieduta da Emanuele Orsini, che promuove un significativo intervento per la crescita sostenibile delle imprese italiane. Con questo accordo, vengono messi a disposizione ben 200 miliardi di euro, una sorta di "piano nazionale di ripresa e resilienza" dedicato esclusivamente al sistema produttivo italiano.
Carlo Messina ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa, affermando: “Questi fondi ci permetteranno di accelerare la crescita e di garantire un futuro migliore per le aziende italiane.” Messina ha anche espresso la necessità di una leadership forte in Europa, dove attualmente l'Italia rappresenta una stabilità politica su cui poter contare. Questo potrebbe permettere al nostro paese di diventare un punto di riferimento anche a livello europeo.
Inoltre, il CEO ha evidenziato che l'Italia può fungere da ponte tra Europa e Stati Uniti, favorendo collaborazioni concrete su scala internazionale. Ha avvertito che mentre l'Europa impone vincoli e regolamenti, è fondamentale accelerare i processi per rimanere competitivi, soprattutto in un contesto dove le aziende statunitensi e cinesi stanno rapidamente guadagnando vantaggi nel mercato globale.
Emanuele Orsini, intervenendo a margine dell'accordo, ha aggiunto che è essenziale implementare un piano triennale di politica industriale per le imprese italiane. “Dobbiamo smettere di inseguire ogni cambiamento legislativo e piuttosto concentrarci su piani a lungo termine,” ha affermato. "Le politiche industriali devono davvero riflettere le necessità delle aziende per garantirne la crescita."
Entrambi i leader hanno menzionato il tema cruciale del costo dell'energia, un aspetto fondamentale che deve essere affrontato immediatamente. Orsini ha esplicitamente richiesto contratti a lungo termine per l'energia, suggerendo l’adozione di tecnologie rinnovabili e nucleari per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e abbattere i costi.
In un contesto globale in rapida evoluzione, dove gli Stati Uniti e la Cina si contendono leadership tecnologica e industriale, l'Europa deve unirsi e ritornare a centralizzare l'industria per non perdere competitività. L'industria italiana, già riconosciuta per la sua sostenibilità ambientale, deve continuare a primeggiare nel settore, soprattutto in vista delle sfide che ci attendono nella transizione energetica.
Con questo accordo, l'Italia ambisce a lanciare un messaggio chiaro: le imprese italiane sono pronte a investire e a crescere, purché le condizioni lo permettano. Ora è tempo di agire.