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Mohammad Sinwar: Il temuto successore di Hamas e il suo oscuro passato

2025-01-14

Autore: Luca

Mohammad Sinwar, il temuto fratello di Yahya, ha preso il comando di Hamas a Gaza, lanciando una serie di iniziative per reclutare nuovi miliziani, in risposta alle pesanti perdite subite dall'organizzazione dall'inizio della guerra. La sua figura è avvolta nel terrore: chi lo conosce lo descrive come un uomo capace di praticare violenza senza esitazione, generando così un clima di paura tra i residenti della Striscia di Gaza. "Le persone si chinano a terra in sua presenza, temendo che possa interpretare un semplice sguardo come un atto di sfida", ha rivelato un testimone anonimo.

Mohammad ha assunto un ruolo chiave negli eventi che hanno portato all'attacco del 7 ottobre, diventando uno dei leader più ricercati della regione. È considerato uno degli architetti del massacro della festività Nova e delle incursioni nei kibbutz, succedendo a Mohammed Deif, noto come 'il fantasma di Hamas', ucciso lo scorso luglio.

Nutre molte similitudini con il fratello ucciso, chiamato 'Abu Ibrahim' in onore del padre. Sinwar ha una lunga storia di attività militare, risalente alla sua partecipazione alla Prima Intifada. La sua reputazione di violenza è supportata da numerosi tentativi da parte di Israele di eliminarlo, tutti fallimentari. Nella sua carriera, è stato coinvolto nel rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit nel 2006, che ha portato a uno scambio di prigionieri.

Dopo un lungo periodo d’assenza dalle scene, il suo nome è riemerso nel maggio 2022, quando ha rilasciato una breve intervista a Al Jazeera, facendosi conoscere come 'colui che è tornato dalla morte'. In un momento di grande instabilità e con la popolazione di Gaza in lotta per la sopravvivenza, la leadership di Mohammad Sinwar rappresenta una nuova fase per Hamas, caratterizzata da una accentuata spietatezza e determinazione nel mantenere il controllo sull'area.

Con l'inasprimento del conflitto, si sospetta che la sua strategia potrebbe comportare un aumento delle operazioni militari, rendendolo una figura ancora più centrale nella geopolitica della regione. La sua storia è quindi un'avvincente fusione di violenza, potere e un'incrollabile volontà di combattere.