Sport

Inter, Cordoba e la critica di Mourinho: "Ci siamo detti molte verità, ma poi..."

2025-03-06

Autore: Maria

Ivan Cordoba, leggendario difensore dell'Inter, ha rievocato un momento cruciale della sua carriera durante un'intervista a Radio Serie A. Si riferisce alla famosa partita Atalanta-Inter del 2009, un incontro che segnò un punto di svolta nella sua carriera e nel rapporto con l'allora allenatore José Mourinho. "Quell'episodio è stato molto intenso perché eravamo nelle prime fasi della stagione. Mourinho aveva sempre affermato: 'Non mi sentirete mai parlare male di un mio giocatore'. Questo tipo di dichiarazione crea un legame forte, e io lo vedevo come un protettore" ha dichiarato Cordoba. Tuttavia, il manager portoghese lo deluse quando durante la conferenza stampa post-partita, dopo una sconfitta, affermò: "Non è possibile che un giocatore esperto come Cordoba subisca un gol in quel modo, e se cercate una spiegazione, ecco perché abbiamo perso."

Un'altra astuzia di Mourinho fu quella di sottolineare: "Abbiamo perso il primo tempo, ma nel secondo abbiamo segnato un gol, quindi in un certo senso abbiamo vinto." Questo genere di commenti alimentò una frustrazione in Cordoba, ma fu anche l'inizio di una comunicazione più aperta tra giocatori e allenatore. "Il giorno dopo ci siamo riuniti e abbiamo messo in chiaro molte cose. Eravamo agli inizi, e nessuno di noi conosceva realmente l'altro. Inizialmente vedevamo Mourinho come una figura quasi divina, ma col tempo abbiamo compreso che era umano, con i suoi difetti e le sue aspettative. Questo ci ha aiutato a costruire un legame di fiducia, che ci ha poi portati a vincere insieme."

Cordoba ha poi aggiunto che questo confronto diretto ha avuto un impatto positivo sull'armonia della squadra, trasformando le critiche in opportunità di crescita. Oggi, con gli occhi del passato, può ridere di quell'episodio, ma è chiaro che ha contribuito a formare una delle squadre più forti nella storia dell'Inter. I tifosi ricorderanno sempre quei momenti, e molti sperano che la squadra possa ricreare lo stesso spirito di unità e determinazione nel futuro.