
Innocente ma diffamato: la storia di Hjalmar Holmen contro OpenAI
2025-03-21
Autore: Maria
Un caso che ha scioccato la Norvegia: Hjalmar Holmen ha querelato OpenAI, l'azienda dietro ChatGPT, dopo che il chatbot ha insinuato che fosse stato condannato a 21 anni di reclusione per l’omicidio dei suoi due figli. Holmen, descritto da sé stesso come una persona comune, è rimasto sbalordito dalla diffusione di informazioni false riguardanti la sua vita, dopo aver interagito con il chatbot.
Nel dicembre del 2020, il tragico evento che ha colpito Holmen è stato la morte dei suoi due bambini, di sette e dieci anni, trovati nel lago vicino alla loro casa a Trondheim. Nonostante il dolore immenso che questa perdita comporta, rimanere coinvolto in una questione legale per diffamazione ha aggiunto un ulteriore livello di stress alla sua vita.
Quando gli è stato chiesto di se stesso, ChatGPT ha fornito un resoconto distorto, sostenendo che Holmen fosse stato condannato per l'omicidio, rivelando dettagli personali come l'età dei suoi figli e il luogo di residenza, informazioni che il chatbot ha probabilmente utilizzato dai dati raccolti durante le interazioni con gli utenti o da fonti online.
Holmen ha sottolineato come questa disinformazione possa avere effetti devastanti sulla vita di una persona. "Il fatto che qualcuno possa leggere questo risultato e credere sia vero è ciò che mi spaventa di più," ha dichiarato il padre affranto, evidenziando l’importanza della responsabilità di sviluppatori di intelligenza artificiale.
In risposta alla situazione, OpenAI ha dichiarato: "Stiamo cercando nuovi modi per migliorare l'accuratezza dei nostri modelli e ridurre le allucinazioni. Mentre esaminiamo questo reclamo, notiamo che ci riferiamo a una versione di ChatGPT migliorata con funzionalità di ricerca online che amplificano l'accuratezza delle informazioni".
Questo caso solleva interrogativi non solo sull'affidabilità dei chatbot, ma anche sulla potenza e sui rischi della tecnologia che abbiamo a disposizione. La questione di come vengono gestiti i dati e le risposte fornite dai sistemi di intelligenza artificiale è ora più pertinente che mai, e molti esperti chiedono una regolamentazione più severa per proteggere gli individui da potenziali diffamazioni.