Un'immagine che farà tremare i vertici mondiali: il neo presidente siriano Ahmad Sharaa, ex membro di Al Qaeda, si stringe la mano con un sorridente David Petraeus, ex capo della CIA. Questo epico incontro segna una svolta clamorosa nei rapporti internazionali!

Nel 2003, Sharaa, noto con il soprannome di al-Jawlani, era un combattente fervente in Iraq contro le forze americane, ai tempi guidate proprio da Petraeus. Dopo un arresto e il conflitto con Al Qaeda, ha guidato il gruppo islamista Hay’at Tahrir al-Sham (HTS), contribuendo a rovesciare il regime di Bashar al-Assad.

Eppure, il destino ha voluto che oggi questi due ex nemici iconici si incontrassero in un contesto del tutto inaspettato, durante il Concordia Annual Summit 2025 a New York.

Sharaa ha rivelato le sue preoccupazioni sul futuro della Siria: i curdi e le tensioni con Israele. In un'intervista con Petraeus, ha affermato senza mezzi termini che le Forze Democratiche Siriane (SDF) rappresentano una minaccia per Turchia e Iraq.

La sua posizione rispecchia le ansie del presidente turco Erdogan riguardo all'autonomia curda. Sharaa ha confermato di aver firmato un memorandum con la leadership delle SDF, ma ha avvertito che l'aspirazione curda a uno "statuto speciale" potrebbe rappresentare un rischio, non solo per la Siria, ma anche per la stabilità regionale.

Le parole di Sharaa risuonano forti: "Questa divisione potrebbe esporre la Siria a gravi pericoli e forse a conflitti aperti". Un'affermazione che farà riflettere chiunque stia seguendo le complesse dinamiche del Medio Oriente.

Un incontro che sembrava inimmaginabile solo pochi anni fa, ora potrebbe ridisegnare le mappe geopolitiche e influenzare gli equilibri di potere nella regione.