"Il Rischio di un Risultato Illegittimo: Gli Immigrati Senza Cittadinanza al Voto"
2024-11-04
Autore: Luca
Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti stanno generando preoccupazione riguardo alla possibilità che gli immigrati, senza cittadinanza, possano influenzare il risultato finale, favorendo potenzialmente Kamala Harris. Lucio Martino, esperto di questioni statunitensi con anni di esperienza presso il Centro Militare di Studi Strategici e il Guarini Institute della John Cabot University, avverte su come questo scenario possa minare la legittimità della scelta del nuovo presidente.
“C’è un forte rischio che, a causa della partecipazione di individui senza diritto di voto, la legittimità del risultato possa essere messa in discussione. Secondo la Costituzione, solo i cittadini americani possono votare”, afferma Martino.
Ma chi potrebbe effettivamente vincere? Nonostante il pronostico penda a favore di Donald Trump, i sondaggi sono poco precisi e hanno storicamente sottovalutato il sostegno per il candidato repubblicano.
Economia, immigrazione e questioni sociali come l'aborto saranno al centro della partita elettorale. Martino sottolinea che, mentre i temi di politica estera suscitano scarso interesse, la forte inflazione e l'immigrazione incontrastata sono punti chiave per Trump, il quale concentra la sua campagna attorno allo slogan: “State meglio ora oppure quando ero presidente?”
La Harris, invece, continua a focalizzarsi sulla protezione delle minoranze e sulla questione dei diritti all'aborto, proponendo misure di riparazione per le popolazioni storicamente discriminate. Tuttavia, Martino nota che non è chiaro quanto il suo messaggio risuoni con l'elettorato.
In un panorama già polarizzato, la presunta schiera di celebrità a sostegno di Kamala Harris è messa in dubbio. Personaggi famosi come Bruce Springsteen mostrano la loro preferenza, ma altri artisti, come Meat Loaf e Kanye West, si sono schierati con Trump, dimostrando che il supporto non è uniforme nel mondo dell'intrattenimento.
In Italia, la copertura mediatica è spesso di parte, con molte testate che mostrano un forte pregiudizio nei confronti di Trump. Martino critica la prevalenza di fonti mainstream americane chiaramente schierate, osservando che la visione di Trump è distorta dai media italiani.
Concentrando l'attenzione sulla Pennsylvania, uno stato cruciale con 20 voti elettorali, Martino evidenzia che l'elettorato operaio potrà rivelarsi determinante. La battaglia si deciderà probabilmente in alcuni stati chiave: Nevada, Arizona, Georgia, North Carolina, Michigan e Wisconsin, dove le preferenze sono in bilico.
Martino avverte che le elezioni potrebbero nuovamente essere decise da pochi voti, come nel passato, e sottolinea che l'integrità del voto rimane sotto scrutinio. L'argomento della registrazione degli elettori e le procedure molto permissive potrebbero portare alla partecipazione di residenti non cittadini, creando un contesto di incertezza.
Infine, un'analisi di un sondaggio Rasmussen rivela che oltre il 60% degli intervistati teme per la legittimità del voto, evidenziando un clima di sfiducia crescente. Gli Stati continuano a adottare regole che permettono a persone senza identificazione adeguata di votare, complicando ulteriormente il processo elettorale. Martino conclude che la questione rimane aperta e che il rischio di una elezione contestata è reale.