
Il regista palestinese Ballal dopo il brutale pestaggio: 'Ho temuto per la mia vita'
2025-03-26
Autore: Chiara
Il regista Hamdan Ballal, co-creatore del documentario vincitore dell'Oscar "No Other Land", è stato rilasciato dalle autorità israeliane dopo essere stato arrestato durante violenti scontri nel villaggio palestinese di Susya in Cisgiordania. Il 36enne ha descritto un'esperienza terribile, trascorrendo la notte ammanettato e picchiato dai coloni, e temendo per la propria vita.
Ballal ha raccontato a Sky TG24: "Ho avuto la sensazione che mi stessero picchiando con l’intenzione di uccidermi. Un soldato continuava a minacciarmi e ha sparato, prima in aria e poi mi hanno portato bendato in un luogo molto freddo. Ho subito minacce e violenze per tutta la notte, non mi era permesso muovermi. Questo attacco non è solo un attacco personale, ma rappresenta una minaccia a tutti i cineasti palestinesi, in particolare ora che abbiamo vinto un premio Oscar".
Dopo il suo rilascio, il co-regista israeliano del film, Yuval Abraham, ha confermato su X il ritorno di Ballal a casa dalla sua famiglia, esprimendo seria preoccupazione riguardo alla sicurezza dei cineasti palestinesi. La violenza subita da Ballal ha suscitato una forte reazione. L'Associazione 100autori ha condannato fermamente l'arresto, sottolineando l'importanza della libertà di espressione, un diritto fondamentale da difendere.
"Ferma condanna" è stata espressa sia da 100autori che da Wanted Cinema, il distributore italiano di "No Other Land", che ha chiesto interventi internazionali per garantire la sicurezza di Ballal e di altri attivisti. "No Other Land", che ha riscosso un grande successo mondiale e ha ricevuto numerosi premi, racconta la storia della sofferenza dei palestinesi nella regione di Masafer Yatta, ponendo l'accento sulla necessità di una maggiore attenzione alla crisi umanitaria nella Cisgiordania occupata.
L'arresto e il pestaggio di Ballal sono stati denunciati come atti di intimidazione nei confronti dei palestinesi, in un contesto già di per sé difficile per il popolo palestinese. Dalla vittoria dell'Oscar, Ballal e i suoi collogatori hanno vissuto una serie di attacchi, che secondo loro potrebbero rappresentare una vendetta per le loro denunce attraverso il film.
Inoltre, l'ex agricoltore e attivista per i diritti umani, Ballal, ha un lungo percorso di vita dedicato alla lotta per i diritti dei palestinesi, compreso il progetto "Humans of Masafer Yatta", che evidenzia le difficoltà quotidiane che affrontano i palestinesi. La sua storia è diventata simbolo di resistenza e speranza per molti nella regione.