Il Ministro Urso lancia l'allerta sulla crisi dell'industria automobilistica: "Serve un cambio in Europa!"
2024-11-15
Autore: Maria
L’industria automobilistica europea sta attraversando una crisi senza precedenti, come attestato dalle recenti affermazioni del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Segnali preoccupanti emergono, tra cui la chiusura di stabilimenti da parte di big come Volkswagen e Audi, insieme a difficoltà crescenti per i fornitori di componentistica.
Le cause della crisi automobilistica sono molteplici, ma tra queste spicca la transizione verso l’elettrificazione. Le normative europee sempre più rigide sulle emissioni di CO2 stanno mettendo a dura prova molte case automobilistiche, costrette a investire enormi somme nello sviluppo di veicoli elettrici. Urso ha criticato le politiche europee, etichettando come "follia" le multe che entreranno in vigore dal 2025 per le aziende che non rispetteranno i limiti di emissioni. Secondo il ministro, tali decisioni stanno accelerando la chiusura di impianti e minacciando seriamente l'intero settore della mobilità nel Vecchio Continente.
Per affrontare questa situazione critica, il Ministro Urso ha presentato una serie di proposte:
- Richiesta di un’inversione di rotta nelle politiche industriali europee, anticipando la revisione programmata per la fine del 2026;
- Appello per un'alleanza tra sindacati, Confindustria e Anfia per un fronte comune con le associazioni europee;
- Proposta di un piano automotive europeo con incentivi stabili per stimolare la domanda, finanziabili con fondi comuni;
- Richiesta a Stellantis di presentare un piano industriale dettagliato per l’Italia, con un aumento significativo degli investimenti.
Urso ha sottolineato: "Il problema non è Trump né la Cina. Biden ha aumentato i dazi sulle auto cinesi al 100%, mentre la Cina investe nel green deal europeo. Il problema è l’Europa. Non possiamo influenzare le scelte americane, ma dobbiamo agire sulle nostre decisioni europee. È cruciale che la politica industriale europea sul settore automobilistico cambi immediatamente. Non possiamo attendere il 2026; tra due anni, rischiamo di non avere più un'industria automobilistica".
La posizione di Stellantis è chiara: l'azienda ha riaffermato il proprio impegno verso l'Italia, garantendo che non ci saranno chiusure di stabilimenti né licenziamenti collettivi. Stellantis ha anche ribadito l'importanza di mantenere la stabilità normativa, evidenziando che gli obiettivi di emissioni per il 2025 erano stati annunciati già nel 2019. Tuttavia, l'azienda riconosce che l'elettrificazione del settore è una strada senza ritorno e che l'Italia deve adattarsi a questa nuova realtà.
Le sfide imminenti non mancano, ma anche le opportunità. La transizione verso l’elettrico rappresenta un cambiamento epocale per l'industria automobilistica europea. Le case automobilistiche sono obbligate a rinnovare i loro modelli di business e investire in tecnologie all'avanguardia. Al tempo stesso, l'Europa ha la miazione di diventare una leader nella produzione di veicoli elettrici e tecnologie innovative. Affinché questo sogno diventi realtà, è necessaria un'azione coordinata a livello continentale che sostenga l'industria automobilistica in questa fondamentale transizione verso un futuro sostenibile.