
Il Guardian lancia un attacco a Meloni: "Recessione democratica in atto"
2025-03-17
Autore: Marco
Meno di un anno dopo aver descritto Giorgia Meloni come una leader "concreta e capace", il Guardian ha cambiato rotta e ha lanciato un duro attacco nei confronti del premier italiano. In un articolo dal titolo provocatorio, il quotidiano britannico definisce l'Italia uno dei cinque Paesi che stanno contribuendo a una "recessione democratica" in Europa, mediante un'analisi che ha sollevato polemiche e scontri verbali.
Il riferimento è a un report della Civil Liberties Union for Europe, redatto da 43 organizzazioni per i diritti umani provenienti da 21 Stati membri dell'Unione Europea. Questo documento ha inserito l’Italia in un gruppo di nazioni come Bulgaria, Croazia, Romania e Slovacchia, accusandole di compromettere il rispetto dello stato di diritto. Secondo il Guardian, "il governo italiano ha minato gravemente il sistema giudiziario e ha mostrato un'intolleranza crescente nei confronti delle critiche del mondo dei media", evidenziando una presunta tendenza verso una repressione democratica in Europa.
Il report accusa l'Italia di far parte di una ristretta cerchia di "smantellatori" del sistema democratico, etichettando la gestione della giustizia da parte del governo di Meloni come problematico. In particolare, viene menzionata una proposta che conferirebbe "poteri illimitati" al Ministero della Giustizia, ciò che secondo il Guardian aumenterebbe il controllo politico sulla magistratura, senza fornire però prove tangibili a sostegno di tali affermazioni.
L'articolo critica anche altri leader di destra, tra cui Viktor Orban, accusandolo di aver avviato un processo di regressione dello stato di diritto in Ungheria, e Robert Fico in Slovacchia, descritto come un premier "filorusso". Viene citato anche il caso della Croazia e della Romania, dove le recenti elezioni hanno sollevato preoccupazioni riguardo all'uso dei social network da parte di candidati ultranazionalisti.
Il Guardian lancia un appello ad una "azione decisiva" da parte dell'Unione Europea per fermare quella che definisce un'"ulteriore erosione democratica". Nel frattempo, il quotidiano elogia Francia e Germania come esempi di "democrazie modello", nonostante i loro problemi interni.
In un contesto più ampio, è interessante notare che il governo polacco, guidato da Donald Tusk, è visto come una luce di speranza nella lotta per l'indipendenza giudiziaria e il pluralismo dei media, in netto contrasto con le dinamiche che si stanno sviluppando in Italia e in altri Paesi del blocco orientale.