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Il governo italiano ignora la Corte dell'Aja: Netanyahu non verrà arrestato durante la sua visita!

2025-01-15

Autore: Maria

Il governo italiano ha preso una posizione chiara: nel caso in cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu decidesse di visitare il Paese, l'Italia non procederà al suo arresto. Questa dichiarazione arriva in risposta a un mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale per presunti crimini contro l'umanità e crimini di guerra lo scorso novembre.

La notizia, diffusa inizialmente dai media israeliani, è stata confermata da Gideon Sa'ar, ministro degli Esteri israeliano, che ha dichiarato di aver ricevuto rassicurazioni dai ministri Tajani e Nordio. Durante un incontro con la comunità ebraica a Roma, Sa'ar ha affermato che "non c'è alcun problema per chiunque venga a Roma, nemmeno per Netanyahu". Anche il ministro Tajani ha esplicitato che "esistono delle immunità che devono essere rispettate".

Questa questione è diventata di grande attualità dopo il draghi effettivi di Netanyahu in diverse circostanze, in particolare in Europa. Secondo fonti del Times of Israel, il governo italiano ha ottenuto consulenze legali che confermerebbero il diritto di immunità dei capi di Stato, come Netanyahu, durante le loro visite in Italia, fornito dalla Convenzione di Vienna.

Il tema è stato spesso dibattuto nel giro di qualche mese. Il vicepremier Tajani si era infatti espresso sull'impossibilità di un arresto, definendo la misura "irrealizzabile". Allo stesso modo, Matteo Salvini, leader della Lega, ha affermato che "Netanyahu è benvenuto in Italia". Le posizioni, però, non sono sempre state univoche: il ministro della Difesa, Guido Crosetto, aveva dichiarato che la sentenza della Corte era "sbagliata" ed aveva insistito sull'importanza di rispettare il diritto internazionale.

Mentre la premier Giorgia Meloni ha scelto di prendere tempo, affermando che "valuteremo al G7", in occasione della riunione a Fiuggi il tema è emerso nella dichiarazione finale, con Tajani che ha evidenziato i "molti dubbi giuridici" riguardanti la decisione della Corte.

Ad oggi, i media israeliani suggeriscono che il governo italiano abbia effettuato le necessarie verifiche legali, concludendo che l'immunità di Netanyahu scongiura un possibile arresto. Tuttavia, permangono scarse le possibilità di una visita del premier israeliano in Italia, vista la tensione attuale e le controversie in corso. La situazione si complica ulteriormente con i dibattiti in Polonia riguardo la sua possibile partecipazione agli eventi commemorativi per il 80° anniversario dalla liberazione del campo di Auschwitz.

All'inizio di gennaio, il viceministro degli Esteri polacco aveva persino suggerito che le autorità avrebbero dovuto arrestare Netanyahu se si fosse recato in Polonia per le celebrazioni, ma il primo ministro Donald Tusk ha poi chiarito che i politici israeliani, compreso Netanyahu, non sono a rischio di arresto.

Mentre l'Unione Europea insiste sulla necessità di "rispettare" le decisioni della Corte, la questione dell'immunità continua a sollevare interrogativi e dibattiti su come i leader mondiali siano trattati a livello internazionale. Resta da vedere come si evolverà questo scenario delicato e quali saranno le conseguenze politiche sia in Italia che all'estero.