Il Futuro Economico dell'Italia: L'Ue Riduce le Proiezioni di Crescita per il 2024 e 2025
2024-11-15
Autore: Alessandra
La Commissione Europea ha aggiornato le sue previsioni economiche per l'Italia, diminuendo le aspettative di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) per il 2024, ora fissato a un modesto +0,7%, contro lo 0,9% previsto a maggio. Anche le stime per il 2025 sono state riviste al ribasso, con una proiezione di crescita dell'1%, rispetto all'1,1% delle stime primaverili. Le aspettative di crescita si attestano all'1,2% per il 2026.
Analogamente, la crescita economica per l'Eurozona rimane invariata per il 2023, sempre allo 0,8%, ma il 2025 vedrà unabbassamento delle proiezioni di crescita al 1,3%, rispetto all'1,4% indicato precedentemente. Per il 2026, vi è una previsione di crescita dell'1,6% per la zona euro.
Particolarmente preoccupanti le notizie dalla Germania, la cui economia è prevista in recessione con il PIL a -0,1% nel 2024, segnando un calo rispetto al -0,3% del 2023. Al contrario, la Spagna, pur non essendo esente da sfide, registra previsioni più ottimistiche, con un PIL che potrebbe crescere del 3% nel 2024 e continuare a scendere nel 2025 e 2026.
Ritornando alla situazione italiana, Bruxelles prevede che il debito pubblico salga al 136,6% del PIL nel 2024, con ulteriori incrementi attesi nei due anni successivi (138,2% nel 2025 e 139,3% nel 2026). Queste stime sono più favorevoli rispetto alle previsioni primaverili, che indicavano un debito al 138,6% nel 2024.
Per quanto riguarda il deficit, si prevede un calo significativo dal 7,2% dello scorso anno al 3,8% nel 2024, e successivamente al 3,4% nel 2025 e al 2,9% nel 2026, mostrando una progressiva riduzione soprattutto grazie agli investimenti e all'abbassamento delle importazioni. Tuttavia, ritardi nella realizzazione dei progetti legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) possono costituire un significativo freno alla crescita, secondo le analisi del Commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni.
Il contesto geopolitico rimane incerto, con le tensioni derivanti dalla guerra in Ucraina e recenti conflitti in Medio Oriente che aumentano i rischi economici. Ulteriori misure protezionistiche da parte di partner commerciali potrebbero anche destabilizzare il commercio internazionale, impattando negativamente sull'economia dell'Unione Europea, che è altamente interconnessa.
Gentiloni ha espresso preoccupazione non solo per i ritardi nell'attuazione delle politiche ma anche per l'effetto né troppo positivo del superbonus sull'economia italiana. Ha avvertito che ulteriori misure protezionistiche potrebbero gravemente nuocere sia all'America che all'Europa, visto l'alto surplus commerciale dell'Italia con gli Stati Uniti.
In un'ulteriore analisi, la Banca d'Italia ha recentemente riportato un dato sui debiti pubblici, che ha superato i 2960 miliardi di euro, con entrate fiscali in aumento dell'8,6% rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, confermando una situazione economica comunque complessa ma in lenta evoluzione verso una stabilità. Gli investimenti infrastrutturali, sostenuti dai fondi europei e da iniziative nazionali, potrebbero rappresentare un'ancora di salvezza per un'economia in attesa di riprendersi.