Il Fact Checking sui Social: Era Davvero Utile?
2025-01-17
Autore: Giovanni
Introduzione
Il 7 gennaio scorso, Mark Zuckerberg, CEO di Meta, ha deciso di interrompere il servizio di fact checking sui contenuti pubblicati su Facebook e Instagram negli Stati Uniti, una misura discussa da anni. Questo strumento, gestito da organizzazioni indipendenti, era stato introdotto nel 2016, dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali, come tentativo di limitare la diffusione di fake news, considerate un veicolo per la propaganda politica di destra.
Efficacia del Fact Checking
Ma ci si chiede: il fact checking ha mai realmente ridotto la diffusione di notizie false? Le opinioni sono contrastanti. Nonostante si registrasse una certa efficacia, molti critici puntano il dito sul fatto che non abbia influito sui consensi per Trump, il quale ha sfruttato la sua vittoria nel 2024 per attaccare questo strumento. A oggi, l'idea di un'azione di fact checking sembra aver perso supporto, sia a destra che a sinistra, rimanendo oggetto di contestazioni e critiche diffuse.
Tradizione Giornalistica e Applicazione Moderna
Il concept di "fact checking" è radicato nella tradizione giornalistica e indica la pratica di controllare l'accuratezza delle notizie. Tuttavia, la sua applicazione su piattaforme come Meta è stata controversa. In Italia, ad esempio, Pagella Politica collabora con Facebook per il fact checking, un'iniziativa che al momento gode ancora di fondi.
Risultati della Ricerca
La ricerca mostra risultati variabili: un’analisi di 30 studi del 2019 ha indicato una certa efficacia nel modificare le convinzioni degli utenti, ma la variabilità è sorprendente, specialmente quando si tratta di temi polarizzanti. Secondo il psicologo Jay Van Bavel, il fact checking non è efficace su argomenti divisivi come la Brexit o le elezioni USA, in quanto le persone tendono a rigettare informazioni che danneggiano la loro affiliazione politica.
Effetto Streisand e Bias Politico
Inoltre, il fact checking potrebbe dare una visibilità indesiderata ai contenuti che cerca di combattere, un fenomeno noto come effetto Streisand, dove il tentativo di censurare una notizia può portare a una sua diffusione ancora maggiore. Spesso, queste verifiche sembrano acritiche, concentrandosi su affermazioni che sono già palesemente false, piuttosto che su dichiarazioni più ambigue.
Controversie e Critiche
Un problema centrale nel dibattito è l’accusa che i fact checker abbiano mostrato un bias politico, favorendo una visione progressista. Nate Silver ha descritto come le verifiche si siano concentrati su contenuti associati alla destra, contribuendo a dare l'impressione che i fact checker lavorino per un'agenda politica. Anche se Van Bavel ammette che la disinformazione di destra è più diffusa, sostiene che questo non giustifichi il pregiudizio percepito nei confronti della sinistra da parte dei fact checker.
Discussione Sulla Selezione dei Contenuti
Critiche significative emergono riguardo alla selezione dei contenuti sottoposti a verifica, con molti che sostengono che spesso siano state scelte notizie ambigue, piuttosto che false o fuorvianti. Infatti, se un'affermazione fosse facilmente confutabile, qualcun altro l'avrebbe già smentita. La fine del fact checking di Meta non implica che il concetto stesso sia inefficace, ma piuttosto che in un contesto più ampio debba essere parte integrante del lavoro giornalistico.
Fiducia nei Media e Neutralità
Con la crescente sfiducia nei media, molte persone si rivolgono a organizzazioni di fact checking come arbitri neutrali. Tuttavia, come evidenziato da Fergus McIntosh, la vera neutralità resta una chimera, dal momento che la selezione di affermazioni da verificare implica sempre scelte editoriali.
Prospettive Future
Prospettive future sul fact checking includono l'adozione di sistemi simili a quelli di X (ex Twitter), dove gli utenti possono contribuire alla correzione delle informazioni errate. Sebbene studi indicano che le comunità possano avere un ruolo efficace nel moderare il contenuto, il successo di tali iniziative dipende da come vengono implementati e gestiti. I meccanismi di controllo e la loro esecuzione rimangono quindi un campo di battaglia cruciale nella lotta contro la disinformazione.