
Il Dramma di Simone Niort: Un Caso di Eccesso di Gelosia e Suicidio in Prigione
2025-03-28
Autore: Marco
Sassari - Simone Niort, un giovane sassarese di soli 28 anni, è in carcere dal 2017 dopo essere stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Il suo crimine risale al 2016, quando in preda a un raptus di gelosia aggredì la sua compagna incinta, colpendola con un bastone e una spranga di ferro. L'alterco, avvenuto nel loro appartamento a Sassari, portò alla tragica perdita del bambino che la donna portava in grembo.
Subito dopo l'arresto, il ragazzo tentò il suicidio infilando la testa in un cappio fatto con un lenzuolo all'interno della sua cella di isolamento, a soli tre giorni dall’interrogatorio di garanzia. Recentemente, sei mesi dopo, ha tentato nuovamente di farla finita, tagliandosi le vene e tentando di impiccarsi con un altro lenzuolo. La situazione di Simone è esemplificativa del grave stato di crisi che molti detenuti affrontano.
Negli ultimi anni, il padre di Simone ha lanciato numerosi appelli pubblici per far luce su condizioni detentive precarie, sottolineando l'importanza della salute mentale all'interno degli istituti. Simone ha accumulato oltre cento procedimenti disciplinari nei vari penitenziari in cui è stato rinchiuso, sviluppando così quella che viene definita "sindrome reattiva al carcere."
Ma perché ciò avviene? La dipendenza da droghe e alcol, unita a storie di violenza domestica e disturbi mentali, rende i detenuti sempre più vulnerabili. Gli esperti avvertono che la mancanza di sostegno psicologico adeguato in carcere contribuisce drammaticamente a questi tentativi di suicidio, un problema che richiede un'urgente attenzione da parte delle autorità competenti. La tragedia di Simone Niort non è solo la sua; riflette anche le lacune gravi del nostro sistema penitenziario.