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Il disastroso "Giorno delle buone notizie" di un sito brasiliano che ha segnato la storia del giornalismo

2024-11-03

Autore: Alessandra

Nel 2001, un importante sito di notizie brasiliano, iG, decise di adottare un'iniziativa audace: dedicare un'intera giornata esclusivamente a notizie positive nel tentativo di migliorare l'immagine del Brasile e attirare nuovi lettori. Questo esperimento, parte di una strategia di marketing più ampia, aveva già portato iG a una sorprendente ascesa, rendendolo uno dei siti di notizie più visitati del paese. Tuttavia, l'iniziativa si rivelò un clamoroso fallimento quando il giorno scelto coincise con gli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001.

Ma cosa portò iG a questa scelta? Negli anni '90 e nei primi anni 2000, l'accesso a Internet in Brasile stava crescendo, passando da 6,7 a 10 milioni di utenti in un breve periodo. iG, lanciato nel gennaio 2000, era un innovativo provider di servizi Internet e una piattaforma di notizie. Non chiedendo ai propri utenti il pagamento della tariffa di accesso, iG divenne rapidamente una scelta popolare. Il sito puntava a mantenere i lettori connessi il più a lungo possibile, aggiornando continuamente i contenuti con notizie brevi.

Il “Giorno delle buone notizie” doveva offrire una pausa dalla bruttezza quotidiana, in un’epoca in cui il Brasile stava affrontando alti tassi di criminalità e violenza. Tuttavia, la redazione si oppose fortemente all'idea, sostenendo che il buon giornalismo deve riflettere la realtà, anche se questa è scomoda. Il caporedattore dell'epoca, Leão Serva, citando un noto detto, affermò che "le buone notizie non sono notizie". Nonostante le sue obiezioni e quelle del team, l'iniziativa andò avanti.

All'alba dell'11 settembre, mentre la redazione si preparava a lanciare il giorno propagandistico, una notizia drammatica scosse il Brasile: l'omicidio del sindaco di Campinas, Antonio da Costa Santos. Nonostante la gravità della situazione, Serva decise di mantenere l'iniziativa, relegando la notizia ad uno spazio secondario del sito. Ma quando la notizia degli attacchi al World Trade Center iniziò a diffondersi, la situazione cambiò drammaticamente.

I giornalisti, che inizialmente avevano mantenuto l'accordo di seguire la linea del giorno, si resero presto conto che il mondo stava cambiando in diretta. Corina Martins, una redattrice, ben presto decise di abbandonare la linea guida e di riportare le brutte notizie, modificando la homepage. Serva, che alla fine compresse la gravità della situazione, definì l’azione di Martins come "l'atto di insubordinazione più efficiente della storia del giornalismo".

Il giorno successivo, la redazione pubblicò un editoriale spiegando che la realtà non aveva permesso di mantenere l'evento. La risonanza di quell'episodio è rimasta nella memoria collettiva brasiliana e continua ad alimentare dibattiti sulla natura delle notizie.

Oggi, molti anni dopo, il ex caporedattore Serva si dedica all'insegnamento dell'etica del giornalismo. Riconosce che le buone notizie hanno il loro posto nel panorama informativo e avverte dell'effetto che una copertura eccessiva delle cattive notizie può avere. Secondo lui, ciò potrebbe spingere le persone a vedere il mondo come un luogo più pericoloso di quanto non sia in realtà. La lezione appresa è chiara: il giornalismo deve riflettere la verità, in tutte le sue forme, per informare correttamente la società.