
Il ciclone Amazon annienta i negozi: 118mila chiusure e città desolate
2025-03-22
Autore: Matteo
Non c'è dubbio che il tormento di vedere saracinesche abbassate e vetrine vuote stia colpendo non solo i cittadini italiani, ma anche i turisti che visitano le storiche città del nostro paese. La recente analisi di Confcommercio parla chiaro: dalla crisi avviata nel 2012 al 2024, quasi 118.000 negozi al dettaglio sono scomparsi in Italia, con un preoccupante -21,4% che colpisce i centri storici, aree che un tempo erano fulcro di attività commerciali e sociali.
Ma non è solo il commercio al dettaglio a soffrire. Gli sportelli bancari stanno subendo una vera e propria emorragia: dal 2015 al 2023 sono crollati da 8.026 a 5.173, con un -35,5%. Questo grave fenomeno di desertificazione commerciale non è solo una questione economica, ma ha anche forti ripercussioni sulla sicurezza delle nostre città, specialmente nelle zone meno trafficate e durante le ore notturne.
Tuttavia, esistono alcuni segnali di speranza: il settore dell'alloggio e della ristorazione registra un aumento di 18.500 nuove attività. Sorprendentemente, le imprese straniere stanno fiorendo, con un incremento del 41,4%, mentre quelle a conduzione italiana crescono solo del 3,1%. Questo porta a una nuova realtà economica che, sebbene possa trasformare il volto di alcuni quartieri, potrebbe anche diventare un fattore di inclusione sociale se gestito correttamente.
Uno dei principali motori di questa desertificazione è certamente l'ascesa delle vendite online, attualmente al 11% per i beni e al 17% per i servizi nel 2024. Confcommercio invita a non demonizzare questo fenomeno, definendolo una scelta consapevole da parte di miliardi di persone. Quello che realmente cercano i commercianti è un sostegno negli investimenti tecnologici: ogni negozio, anche il più piccolo, ha bisogno di una vetrina online.
In questo contesto, l'idea del "terziario 4.0" è emersa come una soluzione potenziale, proponendo sgravi fiscali per chi investe in tecnologia, in modo da aiutare anche i negozi meno competitivi. Inoltre, il turismo continua a crescere, portando un effetto positivo sul commercio locale, anche se la proliferazione dei B&B e degli affitti brevi contribuisce al rincaro dei canoni, spingendo sempre più residenti a lasciare le città.
Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, ha espresso la necessità di salvaguardare la vivibilità e la sicurezza delle nostre città, avvertendo che la desertificazione commerciale sta minacciando anche la coesione sociale. A tale scopo, ha lanciato il progetto "Cities", dedicato alla riqualificazione delle economie urbane attraverso la cooperazione tra istituzioni e imprese, presentando già 38 proposte locali. Le aree di intervento includono la rigenerazione degli spazi pubblici, soluzioni sostenibili per la mobilità, e iniziative per riaprire negozi sfitti.
In un mondo in continua evoluzione, le nostre città hanno bisogno di reinventarsi e di abbracciare la digitalizzazione per rivitalizzare il commercio locale. È ora di agire prima che le nostre strade diventino irreparabilmente desolate!