Tecnologia

I robot aspirapolvere ci hanno dichiarato guerra: "Mi ha chiamato neg*o!"

2025-01-20

Autore: Matteo

Immaginate una sera tranquilla, Daniel è nel suo salotto quando all'improvviso sente una voce metallica che urla "neg*o". Si volta e si accorge che l'autore di quel commento sgradevole è il suo robot aspirapolvere Ecovacs che striscia imperterrito verso di lui. Non si tratta di un caso isolato; queste macchine intelligenti, dotate di tecnologie avanzate, spesso si trasformano in veri e propri strumenti di disturbo e violazione della privacy.

Infatti, i robot aspirapolvere sono vulnerabili agli attacchi informatici, e non è raro che vengano utilizzati per fare scherzi di cattivo gusto o, addirittura, per violare la privacy dei loro proprietari. Già nel 2022, un Roomba J7 di iRobot aveva sorpreso la sua proprietaria scattando una foto mentre era seduta sul water, che successivamente è stata pubblicata su Facebook. A Los Angeles, un robot ha iniziato a inseguire un cane, mentre a El Paso ha insultato il suo proprietario nel cuore della notte.

La verità inquietante sui robot intelligenti

Questa situazione apre a riflessioni allarmanti sulla sicurezza dei robot domestici. I dispositivi Ecovacs, come molti altri modelli, presentano vulnerabilità significative, dai codici PIN poco sicuri ai difetti nelle connessioni Bluetooth. Gli hacker possono facilmente infiltrarsi nei sistemi e prendere il controllo, trasformando queste macchine progettate per semplificare la vita in veri e propri strumenti di sorveglianza.

Gli esperti di cybersecurity avvertono già da tempo sui rischi collegati ai dispositivi intelligenti, in particolare con l'espansione del fenomeno dell'Internet of Things (IoT). "Hanno hardware e sensori molto potenti", afferma Dennis Giese, dottorando presso la Northeastern University, che analizza la sicurezza dei dispositivi IoT. "Possono muoversi liberamente nelle nostre case e noi non abbiamo alcun controllo su di loro."

Cosa possiamo fare per proteggere noi stessi

Di fronte a questa crisi di fiducia nei confronti dei robot aspirapolvere, è fondamentale prestare attenzione alla sicurezza dei dispositivi intelligenti presenti nelle nostre case. Quando Daniel ha contattato l'assistenza clienti per segnalare l'incidente, inizialmente non è stato preso sul serio. Ecovacs ha attribuito l'episodio a un fenomeno noto come credential stuffing, in cui gli hacker riutilizzano vecchie password trovate su altri siti web per accedere a nuovi dispositivi, come appunto gli aspirapolvere intelligenti.

In conclusione, dovremmo esaminare con attenzione le nostre scelte tecnologiche e considerare l'adozione di misure di sicurezza adeguate per proteggere la nostra privacy. I robot aspirapolvere potrebbero essere più di semplici aiutanti domestici: rischiano di diventare i nostri sorveglianti. State attenti, perché mai come ora il confine tra tecnologia utile e minaccia è così sottile!