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I Repubblicani sfidano Trump: il governo evita il shutdown, ma la battaglia è solo all'inizio

2024-12-22

Autore: Giulia

Negli Stati Uniti, il governo federale ha schivato un nuovo shutdown grazie a un'inattesa alleanza tra i repubblicani e i democratici, nonostante il disaccordo con Donald Trump. La Camera e il Senato hanno approvato una legge che garantisce la continuità delle attività governative prima delle festività natalizie. L'accordo, centimetro per centimetro, è stata una vera e propria sfida al tycoon che aveva puntato sul blocco delle attività.

Il provvedimento, recentemente firmato dal presidente Joe Biden, stabilisce il finanziamento del governo agli attuali livelli fino al 14 marzo e include anche 110 miliardi di dollari destinati all'assistenza per la ricostruzione post-uragani e al settore agricolo. Ma l'innalzamento del tetto del debito, una richiesta cruciale di Trump, è stato escluso dall’accordo. Mike Johnson, speaker della Camera, ha ribadito di aver tenuto informato Trump, che sembra avere accettato le circostanze, almeno superficialmente.

Tuttavia, questo rappresenta un duro colpo per Trump, specialmente dopo che un gruppo di 38 deputati repubblicani aveva già bloccato una proposta di budget avanzata dallo stesso ex presidente, che prevedeva un rinvio del tetto del debito. Chip Roy, un deputato del Texas e sostenitore della linea dura del Gop, ha guidato la resistenza contro Trump, rivendicando la necessità di accoppiare l’aumento del debito con riduzioni significative della spesa.

Trump stesso ha espresso il desiderio che un eventuale shutdown avvenisse sotto l’amministrazione Biden, affermando: «Se ci sarà lo stop del governo, sarà un problema di Biden, non mio». Fonti a lui vicine hanno rivelato che l'ex presidente è rimasto molte deluso dall'esclusione di elementi fondamentali dal pacchetto di aiuti.

La dichiarazione di Biden, in cui ha descritto l'accordo come un compromesso che non soddisfa completamente nessuna delle due parti, mette in evidenza la continua tensione all'interno del Partito Repubblicano, aggravata dalle pressioni esterne di figure chiave come Elon Musk. Infatti, il noto imprenditore ha attaccato l'accordo e ha minacciato di escludere i membri del Partito dalle future elezioni, generando frizioni interne senza precedenti.

Inoltre, la bocciatura di Trump, che l'ha definita «un tradimento verso il nostro Paese», ha segnato un ulteriore passo nella lotta tra l'ex presidente e le attuali istituzioni repubblicane. La navigazione in questo clima politico teso non solo mette in discussione la solidità dell'accordo raggiunto, ma potrebbe anche avere conseguenze profonde sul futuro del partito e sulla sua attività politica nei prossimi mesi.