I Maestri - Sauro Succi: La Semplicità di un Grande Scienziato e il Suo Credo nel Creatore
2025-01-12
Autore: Maria
Il professor Sauro Succi, un illustre scienziato mondiale, è tornato a Forlì, la sua città natale, per trascorrere le festività. L'ho incontrato nel pomeriggio dell’Epifania, un incontro che si è rivelato illuminante e affascinante.
Nato nel 1954, Succi è un esempio di mente brillante e corpo attivo; a 69 anni, afferma: “Se non esco in bici regolarmente, non riesco neppure a lavorare.” La passione per il ciclismo sembra un tratto distintivo della sua famiglia: suo padre, Luciano, è stato un corridore professionista e un compagno di Fausto Coppi. Addirittura, una corsa ciclistica romagnola porta il suo nome in onore di un familiare scomparso prematuramente.
Tuttavia, l’argomento principale è la straordinaria carriera di uno scienziato, che si è laureato in ingegneria nucleare a Bologna e ha conseguito il dottorato a Losanna. Ha ricoperto cattedre prestigiose in università come Harvard, Tokyo e Bombay, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti internazionali. Il suo último libro, "I tre volti del tempo", è uscito di recente ed è già un successo di critica e pubblico.
Durante la nostra conversazione, Sauro si è mostrato umile e accessibile, sempre pronto a ridere e a raccontare aneddoti del passato. Ricorda i suoi anni da studente al liceo, dove giocava a basket e si divertiva con gli amici. "La scuola è fondamentale," afferma, "ma bisogna prenderla sul serio. Ho imparato che anche se si gioca o si vive con leggerezza, è importante sapere trovare l’equilibrio."
Succi ha anche parlato della sua famiglia. Sua moglie, Claudia Gentile, è un’insegnante in pensione, e racconta con affetto e ammirazione la storia di come si sono conosciuti e di loro figlia Caterina, adottata quando aveva solo diciassette mesi. Caterina è la gioia della loro vita e ora lavora a Milano.
La sua passione per il basket è rimasta viva anche se, dopo aver giocato in serie B, ha smesso a ventisei anni, ma non ha mai dimenticato l'emozione di calcare il parquet.
Un argomento che non potevamo evitare era l’intelligenza artificiale. Il professor Succi ha sottolineato l’importanza di adattarsi ai cambiamenti che questa tecnologia porta nei vari campi, dalla medicina alla fotografia. Ha anche avvertito che non dobbiamo affidarci passivamente alle comodità offerte; l’intelligenza umana dovrebbe sempre primeggiare.
Infine, Sauro ha affrontato la questione della fede. "Non è incompatibile con la scienza," afferma. "Ci sono fenomeni che non possiamo spiegare senza pensare a un ordine superiore. Io credo in un Dio Creatore, non in un Dio Padre."
Concludendo, Succi si è detto impegnato in lavori futuri riguardanti lo studio della fisica quantistica. Si definisce ottimista sul progresso scientifico e rilancia l’importanza di continuare a studiare e scoprire. "Prometto di mantenerci aggiornati sugli sviluppi," ha assicurato.
Dopo la nostra conversazione, Sauro si è preparato per una partitella di basket con gli amici, dimostrando che, anche a 69 anni, la passione per lo sport e il rapporto con la propria città non svaniscono mai.